Un progetto di sviluppo per il Parco Archeologico di Artegna
Il progetto di sviluppo del Parco archeologico sul colle di San Martino ad Artegna, la sua sistemazione idrogeologica, il funzionamento e le opportunità legate alla gestione condivisa di funzioni dell’Uti, Unione territoriale intercomunale del Gemonese, sono stati i principali temi dell’incontro che la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha avuto con il sindaco Aldo Daici.
Il colle di San Martino è interessato dalle indagini archeologiche a partire dal 2003. Gli scavi hanno permesso in questo decennio di individuare tracce degli antichi insediamenti locali e, in particolare, del castrum tardoantico-medievale, citato da Paolo Diacono nella “Storia dei Longobardi”; le testimonianze trovate sono di grande valore monumentale oltre che documentario.
In cima al colle, ricostruito nel 2013 dopo il crollo post-terremoto, sorge il castello Savorgnan, che ospita nelle sue sale la mostra archeologica e, in base a un accordo tra il Comune e la proprietà, è disponibile a uso pubblico a fini socio culturali e turistici. Il sindaco ha reso noto che la fruibilità a uso turistico sta funzionando molto bene ma ha spiegato a Serracchiani, anche in veste di Commissario per il dissesto idrogeologico, che sono necessarie opere importanti di sistemazione sull’intera collina al fine di evitare problemi legati agli smottamenti in caso di precipitazioni straordinarie.
“Ho consegnato alla presidente il progetto preliminare per la regimazione delle acque piovane sul colle, vincolato con decreto ministeriale, e che è propedeutico allo sviluppo del Parco archeologico, una progettualità di ampio respiro per la completa valorizzazione del sito e del borgo”, ha spiegato Daic