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Ferrovia Gemona-Sacile, prima riapertura dal 2018

Il Protocollo d’intesa per lo sviluppo dei servizi ferroviari in Friuli Venezia Giulia, siglato a Roma dalla presidente della Regione Debora Serracchiani e dall’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) Maurizio Gentile, definisce gli interventi per migliorare gli standard di qualità, puntualità e regolarità del servizio ferroviario, oltre a una maggiore accessibilità delle stazioni e allo sviluppo di un autentico trasporto intermodale. L’investimento economico complessivo relativo agli interventi inseriti nel Protocollo è pari a 2,6 miliardi di euro, di cui 413 milioni già finanziati.

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Velocizzazione Venezia Mestre – Trieste
L’intervento principale, come del resto già indicato nell’Accordo quadro tra Friuli Venezia Giulia e RFI sottoscritto lo scorso febbraio, è la velocizzazione dell’attuale linea Venezia Mestre – Trieste, i cui interventi propedeutici saranno conclusi nel 2018 e che avranno immediato effetto sul traffico ferroviario. L’intervento successivo, che assicurerà risultati significativi in termini di velocizzazione, riguarderà tra l’altro la realizzazione di un nuovo sistema di distanziamento in sicurezza dei treni e la soppressione dei passaggi a livello. Successivamente saranno realizzate anche varianti al tracciato. A conclusione di tutti i lavori, si potrà viaggiare in poco più di un’ora tra Venezia Mestre e Trieste. L’investimento economico complessivo della velocizzazione è di 1,8 miliardi di euro.

Riattivazione linea Sacile – Gemona
Dal prossimo anno, il 2017, sono programmati gli interventi che consentiranno la riattivazione, per fasi, del traffico ferroviario sulla linea Sacile – Gemona. A fronte di tali interventi, nel 2018 saranno riattivati i servizi commerciali sulla tratta Maniago – Sacile e sarà dato avvio a un servizio turistico su tutta la linea. Sulla base dei risultati ottenuti sarà valutato il ripristino dei servizi di linea sull’intero tracciato Sacile – Gemona. Previsto in tale contesto l’impegno della Regione a destinare specifiche risorse per il presidio e il miglioramento qualitativo delle stazioni ferroviarie della linea, nell’ambito di convenzioni tra RFI e gli Enti locali. Sempre nel 2017 si procederà al completamento del potenziamento tecnologico della stazione di Monfalcone, finalizzato anch’esso al miglioramento della regolarità del traffico ferroviario.

ferrovia udine tarvisioInterventi nelle stazioni e per lo scambio intermodale
Con la firma del Protocollo, Regione Friuli Venezia Giulia e Rete Ferroviaria Italiana hanno anche condiviso misure e interventi volti al miglioramento dell’attrattività dei servizi di Trasporto Pubblico Locale (TPL), in termini di intermodalità, ovvero lo scambio treno, bus, auto, bicicletta, e rendendo più accessibili le stazioni, in particolare per le persone a ridotta mobilità, eliminando le barriere architettoniche. Per quanto riguarda il miglioramento dell’accessibilità nelle stazioni e per l’accesso ai treni, il Protocollo d’intesa prevede uno stanziamento iniziale da parte di RFI di 16,6 milioni di euro per interventi di innalzamento dei marciapiedi a 55 centimetri, così come prevede lo standard metropolitano, e realizzazione di rampe e ascensori da attuare tra il 2017 e il 2019, che riguarderanno le principali stazioni della regione, comprese quelle di Trieste e Udine. Il Protocollo d’intesa sviluppa anche il tema dell’informazione ai viaggiatori, per una migliore integrazione con il TPL con il posizionamento nelle stazioni di nuovi monitor, pannelli e totem informativi sui servizi ferroviari e sulle coincidenze con i bus. Le informazioni saranno anche plurilingui, nell’intento di supportare i passeggeri transfrontalieri. È prevista, inoltre, la realizzazione di canaline per accedere ai binari con le biciclette, iniziando dalle stazioni poste lungo la Ciclovia Alpe Adria Radweg (CAAR).

Spazi e immobili non più utilizzati per l’esercizio ferroviario
Con il Protocollo d’intesa, Regione e RFI hanno inoltre definito un percorso per la messa a disposizione di aree scoperte, edifici e altre infrastrutture di proprietà di RFI, non più utilizzate per l’esercizio ferroviario, così da favorire la realizzazione dei Centri di interscambio modale regionali previsti dalla Pianificazione regionale di settore. Tale previsione consentirà di sbloccare risorse regionali a favore dell’intermodalità già a disposizione degli Enti locali e di procedere alla realizzazione del programma di Centri intermodali di secondo livello a partire da quelli di Cervignano del Friuli e Cormons, assicurando una connessione diretta tra servizi ferroviari e automobilistici e un razionale utilizzo delle risorse disponibili. Nelle stazioni con una frequenza media di meno di 500 viaggiatori al giorno, gli Enti locali potranno richiedere di usufruire gratuitamente, per finalità d’istituto e di valorizzazione turistica del territorio, di locali e aree scoperte non più utilizzate da RFI per l’esercizio ferroviario. Attività che nel 2015 ha visto il finanziamento da parte della Regione dei primi tre interventi e che viene sostenuta dall’Accordo odierno.

Collegamenti transfrontalieri
Proprio sotto il profilo più squisitamente turistico dei trasferimenti transfrontalieri, sono previsti, infine, nell’ambito di specifiche progettualità, la riapertura della linea ferroviaria Udine – Cervignano anche nei fine settimana, la disponibilità delle infrastrutture necessarie alla sosta e al ricovero dei mezzi impiegati e il miglioramento dell’accessibilità alle stazioni interessate dal servizio transfrontaliero.

Altri interventi
Entro il 2018 sarà realizzata la nuova fermata a servizio dell’Aeroporto regionale di Ronchi dei Legionari. L’anno successivo sarà completato l’adeguamento tecnologico del tratto Udine – Ronchi. Nel 2020 è invece prevista la conclusione della prima fase del potenziamento della linea storica tra Bivio d’Aurisina e Villa Opicina (in provincia di Trieste) con l’obiettivo di incrementare la capacità per i servizi transfrontalieri e merci. Altri interventi di rilievo che saranno attuati nei prossimi anni riguardano l’adeguamento del nodo di Udine e il raddoppio della linea Udine Palmanova – Cervignano, intervento per il quale è in corso la progettazione preliminare. Importanti interventi previsti nei prossimi anni anche nell’ambito del trasporto delle merci tra i quali il potenziamento della stazione di Trieste Campo Marzio per l’incremento delle prestazioni del traffico merci, già finanziato per 60 milioni di euro, e l’adeguamento a 750 metri dei moduli di sosta e precedenza delle stazioni di Palmanova, Monfalcone e Gorizia.

IL COMMENTO DELLA PRESIDENTE

Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) e Maurizio Gentile (Amministratore delegato e direttore generale RFI) alla firma del Protocollo d'intesa per lo sviluppo dei servizi ferroviari in FVG - Roma 22/11/2016 (Foto Digital Media - FS Italiane)
Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) e Maurizio Gentile (Amministratore delegato e direttore generale RFI) alla firma del Protocollo d’intesa per lo sviluppo dei servizi ferroviari in FVG – Roma 22/11/2016 (Foto Digital Media – FS Italiane)

Il Protocollo d’intesa siglato martedì a Roma tra la Regione Friuli Venezia Giulia e Rete Ferroviaria Italiana sullo sviluppo delle rete, delle strutture e dei servizi del trasporto su ferrovia e della collegata intermodalità “va nella direzione giusta perché finalmente rende competitiva la nostra regione e ci rende raggiungibili”.

Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani commentando la firma dell’accordo che vale 2,6 miliardi di euro, di cui 413 milioni già finanziati, e che è stato sottoscritto con l’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana Maurizio Gentile.

“Oggi – ha aggiunto Serracchiani – mettiamo nero su bianco un cronoprogramma, indichiamo quali sono le priorità, tra le quali non solo la manutenzione ordinaria ma anche una parte importante di velocizzazione della nostra rete ferroviaria, il recupero della Sacile-Gemona e alcuni interventi che riguardano l’accessibilità alle stazioni, che rendono più agevole l’ingresso in treno”.

La presidente della Regione si è soffermata anche sull’aspetto legato al raccordo con lo scalo di Ronchi. “Finalmente l’aeroporto del Friuli Venezia Giulia – ha evidenziato – avrà la stazione ferroviaria e quindi il polo intermodale”.

La valenza del Protocollo d’intesa è stata sottolineata anche da Gentile. “E’ un accordo – così l’amministratore delegato RFI – che conferma l’impegno che Rete Ferroviaria Italiana ha nei confronti della Regione Friuli Venezia Giulia, una regione importantissima, di confine, attraversata dal corridoio europeo Baltico-Adriatico”.

Gentile, infine, ha rilevato che l’accordo firmato oggi “prevede un intervento a tutto campo nel Friuli Venezia Giulia per far sì che in quel territorio il servizio ferroviario, già molto apprezzato oggi, lo sia ancora di più”.