CAFC-Carniacque al via: tutor per i nuovi dipendenti e telecontrollo anche in montagna
“Benvenuti e buon lavoro”: con questo augurio si è aperto il primo meeting andato in scena nella sede CAFC di Udine assieme ai nuovi dipendenti di Carniacque con cui la fusione è partita i primi di gennaio. Il Presidente Cafc Eddi Gomboso, nel primo meeting post fusione, dopo aver illustrato la solidità dell’azienda, riconoscendone lo stato di salute in termini economici, ha sottolineato il fatto che i dividendi non sono stati distribuiti ai comuni ma sono sempre stati reinvestiti dal 2009, evidenziando il miglioramento concreto sotto l’aspetto gestionale, economico e di asset complessivo reso possibile grazie all’integrazione delle due società. Al direttore generale Massimo Battiston il compito di presentare i ventuno tutor CAFC che affiancheranno i nuovi dipendenti per il periodo di ‘rodaggio’ necessario al fine di allinearsi con i parametri della società-madre e migliorare il servizio offerto.
Con la fusione diventa realtà finalmente anche il telecontrollo che verrà potenziato, da oggi entro il quadrimestre dell’anno in corso, nelle zone montane che fino ad oggi ne erano sprovviste. In questo modo anche questi territori potranno vantare le stesse tecnologie in uso nelle altre realtà. Le certificazioni di qualità acquisite da CAFC si stanno dunque estendendo alla nuova società, rappresentano una garanzia anche per le gestioni di sicurezza sul lavoro. Inoltre, l’aggregazione comporterà un miglioramento relativamente alle attivazioni di telecontrollo che verranno estese sul territorio di Carniacque per quanto riguarda le stazioni di sollevamento della fognatura e i punti strategici della rete dell’intero servizio idrico.
L’organico attuale è salito a quota 262. Le promesse sono state mantenute, ha tenuto a ribadire Gomboso: “La forza lavoro di Carniacque, pari a 47 unità, è stata integralmente mantenuta: una decina di persone si sposteranno nella sede centrale a Udine, mentre la quota maggioritaria resterà fra Tolmezzo e Tarvisio, garantendo le squadre di intervento e manutenzione sui territori montani”.
Con l’incorporazione Cafc sfiorerà le 460 mila unità di utenze. Le due società complessivamente fatturano 57,5 milioni di euro l’anno.
La società nata dalla fusione, per valore della produzione e risultati economici, si inserisce tra le prime 100 aziende dell’intera Regione FVG. Con questa operazione CAFC é diventato il Gestore Unico d’Ambito della CATO Centrale Friuli e si rafforza sul territorio come gestore del Servizio idrico integrato (SII) di maggior dimensione territoriale ed economica della Regione FVG e quindi di riferimento in ambito regionale. Con questo passaggio CAFC si colloca fra i primi dieci players gestori di utilities del Servizio Idrico Integrato (SII) in Italia, con modello in house providing mono-servizio. Dal 2009 ad oggi i gestori sono passati da 6 a 2: Cafc e acquedotto Poiana.
Rivolgendosi ai nuovi dipendenti, il Presidente ha richiamato l’importante di “fare parte di una compagina unica che va sotto il nome, ben sintetizzato nel nuovo logo, di ‘Acque del Friuli’ che rimarca la valenza di ogni singolo territorio. La nostra – prosegue Gomboso – è un’assunzione di responsabilità attraverso il potenziamento delle attività sul territorio montano”.
La parola d’ordine resta sempre una soltanto: “Ricordo che siamo una società pubblica e vogliamo mantenere l’acqua in mano pubblica. La proprietà oggi è dei 123 Comuni”.
Al termine del meeting, il Presidente ha espresso la sua soddisfazione per il risultato raggiunto: “I costi industriali scenderanno, soprattutto quelli dei servizi, dell’energia elettrica e dello smaltimento di rifiuti e fanghi, consentendo un notevole risparmio quantificato in 1 milione di euro l’anno, cifra importante per garantire nuovi investimenti”.
Chissà se questa fusione fermerà anche il costo per gli utenti decuplicato in pochi anni od invece continueremo a viaggiare con aumenti intorno al 10% annuo come ora
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