A San Daniele e Tolmezzo si parla di fecondazione assistita
Onda (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna), in occasione della seconda Giornata nazionale della salute della donna che si celebra il 22 aprile, organizza la seconda edizione dell’(H)Open Week con l’obiettivo di promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione e la cura delle principali patologie femminili.
L’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 3, che ricordiamo essere stata premiata nel 2016-2017 con tre bollini rosa sia per la sede ospedaliera di San Daniele che di Tolmezzo, in previsione di questa settimana organizza due serate sanitarie dal titolo “E se il figlio non arriva?”, rivolte all’informazione sulla fecondazione assistita.
Il primo incontrò si terrà martedì 18 aprile alle 18 presso l’Ospedale di San Daniele, nella Sala riunioni (ultimo piano, Padiglione S). La seconda serata invece sarà giovedì 20 aprile, sempre alle 18, presso l’Ospedale di Tolmezzo, nella Sala convegni (primo piano, ospedale nuovo).
Gli incontri saranno aperti all’intera popolazione: il Responsabile del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita della Azienda n. 3, Dr. Marco Pittino, affronterà le tematiche relative ai percorsi diagnostico-terapeutici per le coppie, alle attuali normative nazionali e regionali in tema di Procreazione Medicalmente Assistita, ai successi e ai limiti delle tecniche attualmente disponibili. I dati recentemente diffusi dall’ISTAT sono molto preoccupanti: In Italia si fanno sempre meno figli. Sono 474 mila i nati nel 2016, 12 mila in meno rispetto l’anno precedente. Il numero medio di figli per donna (Tasso di Fecondità Totale) si è ulteriormente ridotto passando da 1,35 del 2015 all’attuale 1,34 (1,95 per le donne straniere residenti in Italia e 1,27 per le donne italiane), ben al di sotto del valore di 2,1 che garantisce ad una nazione di fornire un ricambio generazionale. Un altro dato significativo è l’età media al parto che è salita a 31,7 anni: l’età della donna rappresenta il fattore che più di ogni altro riduce la possibilità di avere un figlio anche utilizzando le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). È evidente pertanto che sia necessario stimolare politiche indirizzate a favorire la riproduttività, politiche di lungo respiro che garantiscano maggiore sicurezza economica familiare, una maggiore autonomia della popolazione giovanile e un maggiore accesso al mondo del lavoro per le donne: è dimostrato che i paesi dove si verificano queste condizioni hanno tassi di natalità più alta. Con l’avanzare dell’età nella donna si riduce la cosiddetta “finestra fertile”, diminuisce quindi la qualità degli ovociti e contemporaneamente aumenta il rischio di incorrere in patologie dell’apparato genitale che riducono ulteriormente la possibilità di avere figli. Aumenta inoltre l’esposizione a fattori di rischio come gli scorretti stili di vita, l’alimentazione sregolata e di conseguenza il sovrappeso e l’obesità, il tabagismo. Appuntamento quindi a San Daniele e Tolmezzo, dove sarà possibile rivolgere anche domande al dr. Pittino sulle tematiche afffrontate.