7 mila bambini da rivaccinare in Friuli
Un terzo delle dosi somministrate in Friuli ai bimbi sotto l’anno di età e circa la metà di quelle date ai bambini più grandi dall’assistente sanitaria trevigiana sospettata di aver finto le vaccinazioni non sarebbero state somministrate correttamente. Attuando il principio della massima precauzione, la task force sanitaria interaziendale ha deciso di ripetere le vaccinazioni a circa 7000 bambini, somministrando di nuovo circa 20 mila dosi, per una spesa di qualche centinaio di migliaia di euro. Lo ha reso noto la task force a Udine.
La procura di Udine ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti sulle finte vaccinazioni somministrate ad alcuni bambini nel distretto sanitario di Codroipo (Udine), dove tra il 16 novembre 2009 e il 18 dicembre 2015 ha lavorato l’assistente sanitaria Emanuela Petrillo. Le ipotesi di reato formulata dalla Procura sono quelle di omissione d’atti d’ufficio e falsità in certificazioni.
I DETTAGLI E LE RISPOSTE DELL’AZIENDA SANITARIA
La task force nella scorsa settimana ha realizzato una campagna straordinaria di monitoraggio, di cui oggi hanno iniziato ad essere disponibili i primi risultati, per quanto parziali ed incompleti. I primi risultati, per quanto parziali, fanno pensare che una parte dei bambini controllati, che sono quelli che avevano effettuato l’intero ciclo con l’assistente sanitaria P.E., non abbia ricevuto un ciclo completo.
Pertanto si ritiene verosimile che P.E. in diversi casi abbia “fatto finta” di eseguire le vaccinazioni, ma non abbia in realtà iniettato i vaccini. Si è quindi deciso di mettere in pratica il piano straordinario di intervento rapido (denominato VACCINARE-SÌ ) che era stato predisposto nei giorni scorsi per il caso che si fosse realizzata questa eventualità. Fin da martedì 2 maggio quindi inizia la campagna straordinaria di vaccinazione nella popolazione pediatrica del Medio Friuli, al fine di dare certezza di completa copertura a tutti i nostri bambini.
Ma come è potuto succedere ? e cosa hanno fatto i Servizi ?
“Abbiamo parlato con i medici e con le altre assistenti sanitarie che hanno lavorato con lei in questi anni, fin dal momento della assunzione a novembre 2009, e tutti ci dicono che era una giovane assistente sanitaria seria, attiva nelle riunioni tecniche e con conoscenze del tutto adeguate. Chi le è stato vicino è ancora incredulo e non riesce a capire perché sia successo. Abbiamo sentito anche mamme medico e mamme infermiere, che hanno vaccinato con lei i propri bambini negli scorsi anni e non si erano insospettite. Dopo il trasferimento a Treviso, invece, il suo inserimento nel nuovo ambiente di lavoro è stato difficile, e – probabilmente a causa di tensioni fra colleghi – sono emersi i primi sospetti”.
Giovedì 20 aprile verso mezzogiorno il Direttore Generale della Azienda Sanitaria di Treviso ha avvertito il collega della AAS 3. L’attivazione è stata immediata.
– In 3 ore è stata costituita la task force
– Già nel primo pomeriggio è stato emesso il primo comunicato stampa per informare la popolazione di quanto si sapeva
– Il giorno dopo:
o è stata organizzata una campagna straordinaria di prelievi, per comprendere se anche nel territorio udinese vi erano stati problemi analoghi
o sul sito internet della AAS 3 ( www.aas3.sanita.fvg.it ) è stato attivato un mini-sito dedicato, in cui pubblichiamo regolarmente tutte le informazioni, e c’è anche una “sezione FAQ” con le più frequenti domande poste dalle famiglie e le risposte fornite dalla task force
o è stata attivata una casella e-mail dedicata a cui si possono inviare le proprie domande: vaccinaresi@aas3.sanita.fvg.it
o il servizio whatsaas3, a cui chiunque può iscriversi (le istruzioni sono sul sito internet dell’AAS 3), ha iniziato ad inviare attivamente gli aggiornamenti agli smartphone di chi lo desidera
o nel pomeriggio ha iniziato a funzionare un numero verde, attivo dalle 17.00 alle 21.00 di tutti i giorni, inclusi sabati e festivi: il numero da chiamare è 800 423 445. Abbiamo scelto l’orario serale e la copertura anche dei giorni festivi anche per facilitare le famiglie, pensando che sia l’orario più comodo.
– Fra lunedì 24 e venerdì 28 aprile sono stati effettuati i prelievi a tutti i bambini le cui famiglie hanno accettato, dopo aver ricevuto le informazioni utili da un nostro sanitario: le ringraziamo davvero. Sono poco meno di 200, qualche famiglia non poteva e verrà fatto la prossima settimana.
– Contemporaneamente, già la scorsa settimana è stato pianificato il piano straordinario “vaccinare-sì” di richiamo di tutti i bambini, da applicare in caso di conferma dei sospetti, e sono stati preallertati i servizi vaccinali della regione
– Venerdì 28 il dott. Benetollo, come deciso nella task force, ha informato di quanto si stava facendo la Procura della Repubblica di Udine, comunicando lo stato di preallerta dei servizi sanitari
– I dati saranno disponibili martedì 2 maggio, ma già oggi, visto che i primi dati parziali ci dicono che bisognerà intervenire, si è deciso di dare applicazione al piano straordinario
– Stiamo quindi utilizzando il fine settimana ed il “ponte” del 1° maggio per organizzarci. Già martedì 2 maggio inizieranno le prime chiamate attive e le vaccinazioni, secondo il piano straordinario che era stato impostato la scorsa settimana”.
Quali sono i numeri precisi?
“Numeri precisi saranno disponibili solo nella giornata di martedì. Tuttavia, quello che è chiaro già oggi è che alcuni vaccini sono stati somministrati “per finta” da P.E.: con i dati di cui disponiamo adesso, riteniamo che solo una parte delle dosi somministrate da P.E. sia stata fatta scorrettamente, in realtà, mentre tutte quelle eseguite da altri vaccinatori non hanno problemi). Quindi, nel complesso, la maggior parte delle vaccinazioni somministrate è certamente efficace, ma molti bambini potrebbero aver ricevuto una o più dosi “per finta”. Questo fa sì che attualmente siano protetti, ma non possiamo avere certezza che la loro protezione duri per tutta la vita o per il tempo che è previsto. Con i numeri di cui disponiamo adesso, sembrerebbe che circa un terzo delle dosi somministrate da P.E. ai bambini piccoli (sotto l’anno), e circa metà delle dosi da lei somministrate ai bambini più grandi non siano state somministrate correttamente. In questa situazione, abbiamo deciso di seguire il principio di massima precauzione, e di ripetere TUTTE le dosi somministrate nei giorni in cui era in servizio P.E.”
Le famiglie sono in ansia ! cosa dobbiamo dire loro?
“Non c’è urgenza, non ci sono pericoli immediati. Le vaccinazioni sono importanti e quindi l’AAS 3 sta richiamando tutti i singoli bambini per i quali non c’è l’assoluta certezza di una copertura pienamente adeguata e duratura nel tempo. Tutti i bambini verranno richiamati singolarmente entro il mese di maggio, grazie ad un piano straordinario che vedrà riunite tutte le migliori forze della Regione. Il nostro personale inizierà a fare le telefonate fin da martedì 2 maggio. Dati in numeri in questione, ci vorranno comunque alcuni giorni per raggiungere tutti. Contiamo di riuscire a contattare TUTTI già entro metà maggio. Un’altra importante decisione che è stata assunta fin dal primo giorno, è stata quella di garantire la massima trasparenza e informazione. Per questo nella task force sono presenti in prima persona rappresentanti dei Sindaci e di Cittadinanza Attiva. Queste presenze sono importanti per tenere ben saldo al centro l’esclusivo interesse delle famiglie e delle persone. Le vaccinazioni sono un tema importante, e i cittadini hanno diritto di sapere, di essere informati e di scegliere con la propria testa.
Chi verrà richiamato ?
“Si è scelto di utilizzare il principio di massima precauzione, per cui, dopo aver analizzato tutti i dati, si è deciso di richiamare tutti i bambini che sono stati vaccinati nei giorni in cui era in servizio P.E., fra il 16 novembre 2009 e il 18 dicembre 2015. Si tratta complessivamente di circa 7.000 bambini”.
E quanto tempo ci vorrà, quando si tornerà alla normalità ?
“Contiamo che già entro il mese di maggio tutti i bambini che ne potrebbero aver bisogno, secondo il principio di massima precauzione, avranno ricevuto una nuova dose di vaccino. Da quel momento in poi proseguiremo con i richiami dei bambini e con le vaccinazioni degli adulti, con una organizzazione parallela a quella ordinaria. Entro 6 mesi tutto il piano straordinario sarà stato completato e si tornerà alla normalità”.
Ma perché P.E. ha fatto quello che ha fatto ?
“Non riusciamo a comprenderlo. Ci siamo rivolti alla magistratura, che farà di certo tutte le indagini necessarie con tutti gli strumenti di cui può disporre. Il risultato comunque è quello che conta: un comportamento che poteva mettere a rischio la salute di una comunità. Fortunatamente, anche se 6 anni sono molti, rispetto alla vita della comunità sono ancora un periodo breve, nel quale la cosiddetta “immunità di gregge” ha funzionato.
Non dimentichiamo poi che i bambini che stiamo richiamando sono molti perché si è deciso di usare il principio di massima precauzione. In realtà, la stragrande maggioranza è già protetta o parzialmente protetta: il problema è che non possiamo avere la matematica certezza che la protezione di ciascuno sia completa e perduri per tutta la vita (o per il tempo previsto per ciascuna vaccinazione)”.
E se viene rifatta una vaccinazione che era già stata somministrata?
“Non c’è alcun problema. Rifare una vaccinazione che è già stata fatta non crea alcun problema di salute, per cui nel dubbio è preferibile rivaccinare, in modo da essere sicuri di dare una protezione completa e duratura al proprio bambino”.
Ma, dott. Benetollo, le famiglie possono fidarsi ?
“Tutte le decisioni sono state assunte collegialmente dalla task force, che comprende i migliori esperti della Regione Friuli Venezia Giulia e tutte le Istituzioni. La task force ha ricevuto poi dai vertici tecnici e politici della Regione l’indicazione di fare tutto quanto è necessario, mobilitando tutte le risorse che possono essere utili.
Bisogna anche dire che il personale si sta impegnando al massimo, in un lavoro straordinario e difficile.
La prima importante decisione che è stata condivisa, poi, è quella di garantire la massima trasparenza e informazione. Per questo nella task force sono presenti in prima persona anche rappresentanti dei Sindaci e di Cittadinanzattiva. Fin dalla prima riunione la presenza del Presidente della Conferenza dei Sindaci della AAS 3, dott. Borghi, è stata importante per tenere ben saldo al centro l’esclusivo interesse delle famiglie e delle persone.
Anche i Pediatri di Libera Scelta ed i Medici di Medicina Generale sono coinvolti e informati, e sono disponibili a spiegare alle famiglie la situazione e cosa è utile fare. Fin dal primo giorno abbiamo regolarmente prodotto comunicati stampa aggiornati, e ci impegniamo a continuare così. Le vaccinazioni sono un tema importante, e i cittadini hanno diritto di sapere, di essere informati e di scegliere con la propria testa”.