Vigile carnico di 49 anni ucciso da un collega a San Donato Milanese
Un vigile del comando della polizia locale di San Donato, alla periferia di Milano, ha sparato a al proprio superiore – Massimo Iussa, 49 anni, vicecomandante, nato a Gemona del Friuli e residente a Lodi – e poi si è sparato alla testa. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i mezzi di soccorso. I due, in gravissime condizioni, sono stati trasportati al Policlinico di San Donato e al Policlinico di Milano dove sono deceduti.
A sparare è stato Massimo Schipa, 52 anni, agente, originario della provincia di Lecce. All’origine del gesto – secondo i primi risultati delle indagini, affidate ai carabinieri – ci sarebbe stata una lite per motivi di lavoro, fra i quali la gestione dei turni.
Iussa da quanto si è appreso, aveva forti legami con la Carnia, terra dove risiede lo zio Paolo, già sindaco di Enemonzo, e dove rientrava spesso non solo per trascorrere le proprie vacanze ma anche compiere diverse ricerche sull’ambiente e sulla natura locale.
È stato proprio lo zio a ricevere alle 16.30 la telefonata della moglie di Massimo, Rosanna: «Era al pronto soccorso e mi ha informato del decesso, e di quello che era accaduto – ha raccontato Paolo al Gazzettino – Per noi tutti è un colpo tremendo. Siamo in lutto». Massimo era nato a Gemona del Friuli. Ha vissuto per qualche anno con la sua famiglia a Enemonzo e poi si è trasferito in Lombardia. Il padre Renzo, infatti, ha lavorato nella zona di Milano per una società di elettricità e vive tuttora in quella regione. Anche la madre, Elba, originaria di Cornino di Forgaria nel Friuli, risiede nel Milanese. Massimo non aveva figli. Si era sposato in prime nozze e poi si era separato. Poi aveva incontrato Rosanna e si era sposato con lei, cinque anni fa, proprio a Enemonzo, nella sua terra. A unirli in matrimonio era stato, commosso, proprio lo zio Paolo, che adesso lo piange insieme a tutti i suoi amici della Carnia.