Licôf friulano per la nuova scuola della terremotata Sarnano
Con una festa appartenente alla tradizione friulana, ovvero il licôf, si è svolta a Sarnano (Mc) la cerimonia di deposizione della tipica frasca sul tetto della scuola elementare che la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia sta realizzando nel comune del maceratese.
L’evento sta ad indicare il completamento della fase di copertura dell’edificio e l’avvio della fase conclusiva delle opere. È stata la stessa presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani, a consegnare nelle mani del capocantiere il peç, ossia il piccolo abete, il quale, alla carnica maniera, è stato sistemato nel punto più alto dell’edificio.
La cerimonia è avvenuta alla presenza del sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli, l’architetto Serena Virgadamo del dipartimento nazionale della Protezione civile, il presidente delle Marche, Luca Ceriscioli, il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, nonché l’assessore alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Paolo Panontin, e il direttore della struttura di Palmanova, Luciano Sulli.
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L’apposizione della frasca in occasione del licôf fa seguito all’altro gesto simbolico della tradizione marchigiana compiuto in occasione della posa della prima pietra. Allora sotto uno dei blocchi dell’edificio venne posizionata una pergamena in cui si ricordava l’impegno della protezione civile del Friuli Venezia Giulia nella realizzazione dell’intervento. Con il licof, quindi, si è andato a rinsaldare il vincolo di amicizia nato tra le due comunità, accomunate dalla tragica esperienza del sisma.
Serracchiani ha spiegato il motivo per cui la Regione ha scelto la comunità di Sarnano per la costruzione di un’opera tangibile che resti nel tempo. “Abbiamo deciso di impegnarci qui – ha detto – per dare vita ad un edificio in un territorio lontano dai riflettori. Con l’amministrazione locale c’è stato subito un grande affiatamento che ci ha consentito di andare avanti speditamente con i lavori. L’intento è quello di dare vita a qualcosa che rappresenti il superamento dell’emergenza e la conseguente ripartenza di questa comunità. Abbiamo scelto di costruire una scuola – ha aggiunto ancora la presidente Fvg – perché è uno dei fulcri che tiene unita la popolazione locale. Questo è un edificio molto innovativo e che simboleggia il modo migliore per guardare al futuro oltre la ricostruzione”.
Serracchiani ha inoltre ricordato i tanti interventi che la Protezione civile regionale sta compiendo nelle varie località del centro Italia colpite dal sisma di agosto e ottobre dello scorso anno. “Siamo stati tra i primi – ha evidenziato – ad intervenire con la creazione del campo tende ad Amatrice e la realizzazione, insieme al Genio civile, del ponte che univa la comunità locale al resto del territorio. Vanno anche citati i 70 moduli abitativi donati dalla Danieli ad altrettante aziende agricole per consentire loro di portare avanti l’attività”.
“Con la cerimonia di oggi – ha detto Panontin – ci troviamo al giro di boa. Sono trascorsi sessanta giorni dalla posa della prima pietra e possiamo dire che ci troviamo a buon punto in vista del completamento, previsto in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Tutti i vari passaggi sono stati compiuti a tempo di record tenendo conto che la gara d’appalto è stata bandita il 18 aprile e l’8 maggio sono iniziati i lavori. Con la cerimonia di oggi – ha concluso Panontin – festeggiamo un importante traguardo e restituiamo anche la solidarietà ricevuta in occasione del sisma del ’76 perché non dimentichiamo il sostegno che allora ricevemmo e che ci consentì di ripartire”.
Il sindaco di Sarnano ha ricordato come la scuola in via di completamento sarà la prima ad essere terminata tra le ventuno inserite nell’ordinanza del commissario Vasco Errani per la ricostruzione degli edifici scolastici in zona. “L’iniziativa di oggi – ha aggiunto – dà un segnale tangibile della ripartenza del nostro territorio”. Il presidente della Regione Marche ha evidenziato come questo intervento di solidarietà del Friuli Venezia Giulia consenta di guardare al futuro con ottimismo. “Abbiamo scelto di iniziare la ricostruzione dalle scuole – ha spiegato – perché vogliamo ripartire dal cuore della comunità, che vede nei luoghi di formazione un punto di aggregazione, vincendo una sfida che punta a tenere unito il territorio”.
I DETTAGLI DELL’OPERA
L’edificazione della nuova scuola materna di Sarnano ha preso il via con la posa della prima pietra l’8 maggio scorso, alla presenza dell’assessore regionale Paolo Panontin, responsabile della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia che ha realizzato l’intervento grazie alle donazioni raccolte con la campagna di solidarietà avviata dalla Regione e che, ad oggi, ha raggiunto quota 450mila euro.
A questi si aggiungono i fondi inizialmente destinati alle esercitazioni previste in occasione del quarantennale del sisma che devastò il Friuli Venezia Giulia nel 1976 e poi sospese proprio per fare fronte all’emergenza in Centro Italia. A vincere l’appalto per la realizzazione delle opere strutturali è stata un’associazione temporanea di impresa (Ati) composta dalle ditte Riccesi spa di Trieste e la Balsamini impianti di Pordenone. L’importo dei lavori ammonta a circa 2 milioni di euro.
L’edificio originario è stato completamente demolito in quanto sul terreno dove prima sorgeva la vecchia scuola materna ora è in corso di costruzione quella nuova. Il complesso si sviluppa su una superficie complessiva di 1280 metri quadrati ed è disposta su due livelli. Al suo interno troveranno posto quattro aule per la didattica (una per ogni sezione più una classe primavera) nonché la sala insegnanti, cucina, mensa e spazi comuni per l’attività ludica. La scuola potrà ospitare complessivamente circa un centinaio di bambini, studenti che lo scorso anno scolastico hanno frequentato le lezioni all’interno di una palestra a causa dell’inagibilità della struttura.
L’edificio è stato edificato con la tecnica dei casseri a perdere, così come previsto dal decreto del commissario straordinario per la ricostruzione. Il materiale utilizzato è innovativo e fa ricorso al sistema climablock. Questo prodotto, sommato alla presenza sul tetto di pannelli fotovoltaici in grado di produrre energia pari a 42 kw e una pompa di calore con 10 aghi geotermici che raggiungono una profondità di 140 metri capaci di garantire 75 kw e l’annesso accumulatore di energia, consentono all’edificio di ottenere la classificazione energetica nZEB (Nearly zero energy building). L’immobile quindi consuma pochissima energia ed ha elevate prestazione per il funzionamento standard.
Secondo il cronoprogramma le opere verranno completate entro i primi giorni di settembre, in tempo utile per avviare il nuovo anno scolastico all’interno della struttura completamente rinnovata.