Sanità in Alto Friuli, l’assessore Telesca: “Polemiche sono teatro dell’assurdo”
“La polemica sugli effetti della riforma sanitaria in montagna e sull’ospedale di Tolmezzo sta avendo sempre più il sapore di una commedia del teatro dell’assurdo: c’è chi fa affermazioni in apparenza sensate ma, di fatto, campate in aria o basate dati in genere del tutto falsi”. Ad affermarlo l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, all’intensificarsi di un confronto politico, a Tolmezzo ma non solo, che “si alimenta di argomentazioni non veritiere, non rispettose della realtà ma sicuramente, e purtroppo, non rispettose dei cittadini e del loro diritto alla salute”. Ribadendo che “la riforma sanitaria non solo non ha penalizzato Tolmezzo, il suo ospedale e il suo territorio di riferimento, ma anzi ha rafforzato i servizi”, Telesca ribatte punto per punto alle osservazioni fatte nel corso dell’ultimo mese e, in particolare, contenute in un ordine del giorno discusso in Consiglio comunale.
Smentisce innanzitutto problemi nell’organizzazione del personale infermieristico, rivendica un aumento “oggettivo” di 30 unità e nega riduzioni estive di posti letto superiori agli anni passati. Sui ritardi nella installazione della Risonanza magnetica, l’assessore ricorda che “è stata questa Amministrazione che ha deciso di acquistarla ed ha firmato gli ordini. Ovviamente la gara richiede tempi incomprimibili e ci sono complessi lavori da fare perché la radiologia non è al piano terra”.
In merito alla presunta crisi del punto nascita, l’assessore conferma i numeri di un progressivo calo di nuovi nati in Carnia, ma sottolinea “che di certo non dipendono dall’Azienda sanitaria”. Numeri a fronte dei quali “L’Azienda nel 2016 ha comunque deciso di attivare la guardia pediatrica h24. Una decisione indispensabile proprio per salvaguardare il Punto nascita, in deroga ai parametri di riferimento”.
Rispetto al ruolo di Tolmezzo nel Piano oncologico, Telesca spiega che “la direzione aziendale sta studiano le soluzioni più adatte alla luce dei cambiamenti imposti dalla programmazione sanitaria nazionale e dalle evidenze scientifiche, che hanno ormai dimostrato come i trattamenti sanitari sono migliori se effettuati da equipe che ne fanno un numero sufficiente”. E dunque “l’unificazione con San Daniele accresce l’efficacia dei trattamenti e consente di continuare ad effettuare a Tolmezzo la chirurgia oncologica per i principali e più diffusi tumori”.
Non basta. “Con il nuovo Piano dell’emergenza urgenza in montagna sono state attivate quattro postazioni di ambulanza in più e da settembre anche il servizio di elisoccorso verrà esteso al volo notturno“, ribadisce. “Proprio il sindaco di Ampezzo, che si è unito alle lamentele, dovrebbe invece rallegrarsi, dato che per la prima volta il suo comune vede la postazione di un’ambulanza”.
L’assessore regionale invita, infine, ad esaminare tutti i “numeri” dell’ospedale di Tolmezzo. Sui ricoveri, che sono aumentati, così come l’attrazione da fuori azienda. Sulle sedute operatorie che non sono calate. Il tutto pur in un contesto di popolazione non crescente. “E ciononostante nell’ultimo periodo sono arrivati a Tolmezzo per trasferimento o per concorso una serie di professionisti di primissimo livello ed è aperto un concorso in pediatria, con ottimi candidati”.
“L’attenzione verso l’ospedale di Tolmezzo si riscontra anche nell’impegno profuso dalla direzione aziendale che, in accordo col direttore del dipartimento di medicina dottor Di Piazza e l’Azienda di Trieste, ha attivato in tempi rapidissimi, dopo la cessazione della pneumologa, una convenzione che ha garantito la continuità dei servizi di pneumologia con esami e visite per non ridurre l’offerta di questo servizio che non solo continuano ma garantiscono qualità ed alta specializzazione”. In sostanza, conclude Telesca, “l’ospedale di Tolmezzo sta funzionando benissimo e gode di ottima salute, grazie all’impegno dei professionisti e dell’organizzazione. Questi sono i datti di fatto, e l’unificazione organizzativa e operativa con la sede ospedaliera di San Daniele, ormai in stato avanzato, ci mette nelle condizioni di guardare al futuro con fiducia”.
Fatti non parole!
Almeno così sappiamo che l’assessore conosce un genere di opere teatrali anni 40- 60 che però non c’entrano nulla con la riforma della sanità e le giuste obiezioni sulla riforma in generale che comporta anche la creazione di aas3. Prima di dire che una affermazione è campata in aria bisogna dimostrarlo e questo richiede il metodo scientifico, dato che la salute delle persone non fa parte del palcoscenico.
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Ne saremmo tutti felici caro assessore