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Avete subito danni dal maltempo? Ecco come comportarsi in Fvg

La Regione rimborserà ai Comuni coinvolti dal maltempo dei giorni scorsi le spese sostenute nelle prime fasi dell’emergenza e chiede ai sindaci di effettuare una stima dei danni per richiedere al Governo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale.

Attraverso una prima lettera inviata ai primi cittadini coinvolti, l’assessore alla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Paolo Panontin, informa che è stato previsto il rimborso ai Comuni delle spese straordinarie sostenute nella primissima fase emergenziale, ovvero dalle 12 del 10 agosto 2017 alle 24 del 18 agosto 2017.

Potranno essere rimborsate le spese straordinarie correlate agli eventi in oggetto e non afferenti a prestazioni contrattuali ordinarie già in essere, inoltre le spese sostenute devono essere state finalizzate al taglio, rimozione, smaltimento alberi, ramaglie ed inerti.

I Comuni avranno tempo fino al 30 settembre 2017 per inviare tutta la documentazione necessaria alla Regione.

Con una seconda missiva, la Regione ha chiesto ai sindaci di fornire nel più breve tempo possibile (il termine stabilito è il 25 agosto 2017) tutti gli elementi utili per valutare l’entità dei danni causati dal maltempo a strutture ed edifici pubblici, ma anche ad abitazioni, esercizi commerciali e automezzi.

La raccolta di questi dati ha un valore preliminare ed è finalizzata a permettere una valutazione complessiva di fabbisogni, da rappresentare allo Stato, per l’eventuale dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, e per i conseguenti auspicati trasferimenti finanziari. La Regione raccomanda, in ogni caso, ai danneggiati di acquisire e conservare documentazione fotografica e probatoria dei danni patiti.

LA RICHIESTA DI CALAMITA’

La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha chiesto in una lettera inviata al presidente del consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, “la decretazione dello stato di calamità nazionale e il conseguente stanziamento delle necessarie risorse” a seguito dell’eccezionale insieme di temporali che si è abbattuto sul Friuli Venezia Giulia lo scorso 10 agosto. Nella sua comunicazione, Serracchiani, ricordando di aver firmato lo stato di emergenza il giorno dopo l’accaduto, ha delineato l’ampiezza e la gravità dei fenomeni. “Una prima sommaria stima dei danni predisposta dalle direzioni centrali dell’Amministrazione regionale – così la presidente Fvg – indica in non meno di 100 milioni di euro i danni complessivi su edifici ed infrastrutture pubbliche, alle attività produttive, settore industria, turismo, artigianato, commercio, agricoltura e foreste, alle abitazioni ed ai mezzi privati”. Serracchiani ha evidenziato al capo del Governo come “da diversi anni il Friuli Venezia Giulia abbia saputo affrontare con proprie risorse le frequenti calamità atmosferiche”. In particolare, già nei mesi di aprile e maggio, con l’impegno del sistema regionale di Protezione civile e proprie risorse straordinarie (3 milioni di euro), sono state superate situazioni critiche legate ad analoghi violenti fenomeni temporaleschi con interessamento di porzioni più limitate di territorio regionale.

“Anche per l’emergenza del 10 agosto – si legge nella missiva di Serracchiani a Gentiloni – l’Amministrazione regionale sta operando, per quanto possibile, con proprie forze e risorse per affrontare i primi e più urgenti interventi”. Grazie alla sigla dello stato di emergenza si è potuto stanziare un impegno immediato di 1 milione di euro per le prime necessità della Protezione civile regionale e per il rimborso ai Comuni delle spese straordinarie connesse all’evento calamitoso. “Questa volta, però, le dimensioni e la vastità dell’evento – ha scritto Serracchiani – ci rendono consapevoli di non poter affrontare da soli le gravi conseguenze provocate dal maltempo sul territorio regionale”.

Nella lettera al presidente del Consiglio viene ricordato che subito dopo il maltempo, allertato peraltro il giorno prima dal sistema integrato della Protezione civile prevenendo così vittime o feriti gravi, la macchina dei soccorsi ha attivato oltre mille volontari della Protezione civile a fianco di centinaia di Vigili del fuoco e di Forze dell’ordine impegnate nel soccorso della popolazione e dei turisti.

Accanto all’impegno per il ripristino della transitabilità delle strade, come si legge infine nella comunicazione di Serracchiani, “è ancora in corso l’opera di riattivazione di oltre 100mila utenze elettriche, residenziali e produttive che stanno comportando ingentissime perdite causa i black out elettrici che in molti casi hanno superato le 24 ore per la gravità dei danni riportati dalle infrastrutture di media e bassa tensione”.