Fatture false, la Guardia di Finanza di Udine sequestra beni per 2,5 milioni
La Guardia di Finanza ha eseguito sequestri di beni per quasi 2,5 milioni di euro corrispondenti alle imposte evase in tre anni da un imprenditore cervignanese.
I finanzieri, diretti nelle indagini dalla Procura della Repubblica di Udine, hanno ricostruito una vera e propria truffa ai danni dell’Erario attuata mediante la sistematica emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.
L’imprenditore, operante nel settore dell’itticoltura, ha evaso le imposte utilizzando diverse società, tutte da lui amministrate, alcune delle quali risultate create al solo scopo di consentire a quelle più redditizie di evadere le imposte.
L’attività di acquacoltura infatti, generava redditi da sottoporre a tassazione, ma le imposte venivano evase attraverso la creazione di imprese con il solo scopo di emettere fatture false (cosiddette cartiere). La società realmente operante utilizzava la fatture per operazioni inesistenti emesse dalle cartiere per iscrivere a bilancio dei costi fittizi, riducendo artatamente i redditi prodotti ed azzerando di conseguenza le imposte dovute.
Le indagini delle fiamme gialle hanno portato alla luce la frode fiscale perpetrata dall’imprenditore cervignanese che è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria sia per
l’emissione di fatture per operazioni inesistenti attraverso le cartiere, sia per l’utilizzazione delle stesse nella contabilità della ditta realmente operante.
Il GIP del Tribunale di Udine, accogliendo la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica sulla base delle risultanze investigative della Compagnia di San Giorgio di
Nogaro, ha disposto il sequestro di beni riconducibili all’imprenditore per l’importo corrispondente alle imposte evase: sono stati quindi sequestrati conti correnti, cassette di sicurezza, quote societarie e lussuose automobili e moto (Porsche 911, BMW 640 e Harley Davidson per 200.000 Euro) per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro.