La sanità in Alto Friuli in primo piano nell’incontro pubblico di Venzone
Venerdì 1° dicembre alle ore 20 all’Hotel Carnia di Stazione Carnia, a Venzone, si terrà un incontro pubblico sul tema “Ricostruire la sanità in Alto Friuli – Criticità e proposte – La parola ai cittadini”.
Interverranno Claudio Polano del Coordinamento dei Comitati a difesa dell’Ospedale di Gemona, l’ex sindaco di Tolmezzo e attuale consigliere comunale Dario Zearo, l’ex direttore del 118 di Trieste dott. Walter Zalukar e il segretario regionale del Nursind (il sindacato degli infermieri) Gianluca Altavilla.
Le conclusioni saranno tratte Franco Baritussio, consigliere comunale di Tarvisio, già sindaco e consigliere regionale.
Moderatore Omar Costantini di Telepordenone.
Sono stati invitati la presidente della Regione Serracchiani, l’assessore regionale Telesca, politici, consiglieri regionali, sindaci e consiglieri comunali.
Ingresso libero.
“Nelle relazioni – anticipano i rappresentanti del Comitato San Michele – verranno poste in luce molte delle criticità della recente riforma sanitaria, che ha penalizzato in particolare il San Michele di Gemona ma ormai interessano anche l’ospedale Tolmezzino. La presenza di politici e amministratori nel dibattito previsto, fornirà la possibilità ai nostri cittadini quindi di evidenziare le reali necessità del territorio montano e pedemontano e chiedere gli opportuni correttivi. Nelle relazioni verranno puntualmente elencate le mancanze sia di carattere generale che quelle della AAS3 e verrà rilanciata l’assoluta necessità che la riforma sanitaria venga al piu’ presto ripresa in mano per correggerne gli errori e storture. Il Coordinamento sottolinea infatti il necessario rilancio del nosocomio gemonese, a servizio del suo vasto comprensorio, che nonostante tutti i tentativi fatti per sminuirne l’importanza, continua nell’attuale Punto di Primo Intervento a mantenere numeri di assoluto rispetto e quasi uguali a quelli di prima, anche in mancanza dell’Area di Emergenza e dei posti di osservazione temporanea. Verrà rimarcata la necessità di ripristinare il reparto di medicina, per evitare il sovraffollamento di quello di altri Ospedali e mantenere i pazienti piu’ vicino alla loro residenza, visto l’alto numero di anziani che ne debbono usufruire. Ma grosse carenze vengono segnalate per gli orari ridotti degli ambulatori e la necessità ad es. che quello oncologico sia perfettamente rispondente alle esigenze per non obbligare i malati a inutili quanto defatiganti spostamenti fra una struttura e un’altra o magari a Udine. Ma ne hanno anche per la recente decisione aziendale di collocare il CAP al terzo piano del San Michele. Ciò comporterà fatiche gratuite e proteste da parte dell’utenza, in particolare anziana, che dal fondo del parcheggio dovrà accedere all’Ospedale, prendere l’ascensore per salire e dulcis in fundo, farsi tutta la lunghezza dell’edificio per giungere agli ambulatori. Una scelta, stigmatizzano i Comitati, inutile, dannosa e soprattutto costosa, visto che i tre medici che ne usufruiranno avranno a disposizione numerosi benefit a fronte forse di qualche ora di ambulatorio in piu’. Per questo noi chiediamo a gran voce un ripensamento e il mantenimento dei loro ambulatori nella attuale sede di Via dei Pioppi”.
Finalmente si scoprono le carte. I Comitati in difesa dell’ospedale hanno scelto da che parte stare. Alle regionali sosterranno il centro-destra. Era ora che facessero chiarezza. Buona fortuna! Vedremo quali magnifiche riforme sanitarie riusciranno a portare a casa. Oltre vent’anni di battaglie perse sono il loro miglior biglietto da visita.
Buonasera Ivano P. I comitati a difesa ospedale di Gemona e nonsolo hanno solo un obbiettivo avere garantito il proprio diritto alla salute.
Nei comitati ci sono persone di ogni credo politico ma tutti hanno la stessa consapevolezza che il buon senso e l’ascolto sono fondamentali.
Pare proprio quello che di è osservato in questo ultimo governo regionale.
Diversi politico proprio di sinistra hanno criticato nel merito la riforma sanitaria Serracchiani ma senza avere poi repliche dall’amministrazione regionale.
L’incontro è aperto a tutti di ogni credo politico.
Buonasera sig. Aquilino, di quale “ascolto” sta parlando? C’è un consiglio regionale eletto democraticamente, che ha espresso una giunta e una presidente e che, a nome di coloro che li hanno eletti, governano e fanno scelte. Può piacere o meno, ma è la legge della democrazia. Perché la giunta regionale dovrebbe ascoltare dei Comitati di individui autonominati, che rispondono solo a loro stessi, quando invece ha il dovere di seguire il mandato (non imperativo) degli elettori? Mi sa che lei, sig. Aquilino, deve chiarirsi un po’ le idee su come funzionano le regole dei nostri sistemi istituzionali. Poi, libero di criticare, e di votare chi riterrà più opportuno alle prossime elezioni. Ma la prego, lasci stare l'”ascolto”. E vedremo se i politici presenti all’incontro avranno qualche soluzione di “buon senso” per risolvere i gravi malanni che il sistema sanitario regionale ha accumulato negli ultimi 20 anni. Anni di promesse non mantenute e riforme abbandonate nei cassetti. Almeno il centro-sinistra ha avuto le palle (perdoni il termine) di fare delle scelte. Cordialità.