Nella piccola Givigliana nasce una nuova attività commerciale
Sabato 2 dicembre è stata inaugurata a Givigliana di Rigolato l”Hostario Pura Follia”, al piano terra della sede della proprietà collettiva della comunità, nell’edificio ex-latteria.
Dopo gli interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione, al primo piano sono disponibili ufficio e archivio e una piccola sala multimediale, mentre al piano terra la vecchia osteria è ora bar-ristorante con 24 coperti. La sindaco Emanuela Gortan Cappellari ha avuto parole di encomio per l’amministrazione civica e il suo comitato, ed ha invitato tutti i presenti (un centinaio di persone) a voler ricordare questa giornata speciale (con la neve ed il sole) nella quale si apre una nuova attività commerciale, in assoluta controtendenza all’andamento generale del mondo.
Sandro Cargnelutti, presidente di Legambiente Friuli-VG ha consegnato poi al presidente del comitato la bandiera verde a suo tempo assegnata proprio come riconoscimento per le attività portate aventi negli anni con successo, a beneficio dei residenti attuali e passati e degli ospiti. Infine, il presidente Adriano Faleschini ha manifestato la propria gioia, non solo per la conclusione dei lavori dell’immobile, ma anche per esser riusciti a trovare un gestore locale, professionale e motivato, come Caterina Tamussin (che sotto coriacea scorza appariva peraltro emozionata).
“Evidentemente ancora si può, se si riesce a fare qualcosa anche in un villaggio di 10 persone a 1200 metri di quota e proprio mediante il soggetto patrimoniale che è l’espressione della comunità degli abitanti – dice Delio Strazzaboschi, segretario dell’amministrazione di Givigliana ma anche del Coordinamento delle proprietà collettive del Friuli-VG –. In Carnia, come noto, i domini collettivi sono diversi, ma tante sono le situazioni che si trascinano colpevolmente, a causa dell’inerzia della Regione e talvolta dell’aperta ostilità del Commissario liquidatore: patrimoni civici non affidati alla gestione delle comunità, ma trattenuti utilitaristicamente presso i Comuni; preclusione del diritto a votare i comitati di amministrazione dei beni, nonostante il loro formale accertamento patrimoniale.”
“Da anni resistiamo alla illegittima protervia del potere, che disattende le norme e perfino la Costituzione; agli sguardi di sufficienza e malcelato fastidio di politici e funzionari, che, culturalmente colpevoli, non riescono ad ammettere qualcosa di diverso dalla proprietà privata o pubblica – prosegue Strazzaboschi – . Ma siamo ancora qui. Confortati, anzi, dalle tante comunità degli abitanti che in regione che si stanno mobilitando onde riappropriarsi dei propri patrimoni collettivi e sono 5 solo in Carnia, in questo momento”.
“Dopo 90 anni c’è ora la nuova legge nazionale di riconoscimento dei domini collettivi – continua Strazzaboschi -. Finalmente laa Repubblica li tutela e valorizza perché patrimonio nazionale e ambientale, salvaguardia naturale e culturale del paesaggio e fonte di risorse rinnovabili. Ad essi è riconosciuta la capacità di gestione dei patrimoni, ma anche quella di auto-normarsi. E soprattutto, spazzando via errori di linguaggio che nascondevano errori di pensiero, sancisce esplicitamente la proprietà in capo alla collettività degli abitanti. Entro un anno la nostra regione dovrà emettere la relativa norma attuativa; non lo facesse saranno i comitati di gestione a scrivere i propri regolamenti, che saranno poi resi esecutivi dalla giunta regionale.”
“Come Coordinamento sapremo rispondere alle nuove aspettative delle nostre comunità – conclude Strazzaboschi -. Oltre agli attuali, in regione i domini collettivi sono formalmente sanciti in 39 Comuni, in Carnia si tratta di Cavazzo, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Paluzza, Ravascletto, Sauris e Tolmezzo, mentre non sono ancora del tutto definiti in altri 93. Quindi 132 Comuni in totale, una cosa enorme. Noi ci impegniamo a incontrare tutte le comunità degli abitanti, a dare informazioni e assistenza per l’intestazione dei beni, per l’elezione dei comitati di amministrazione, ma anche per aiutarle nell’impostazione della gestione patrimoniale ed economica, compresi gli aspetti civilistici, contabili e fiscali”.