L’allarme di Polano (ETP): “Calendario in ritardo, a rischio la pesca da gennaio”
“Difficilmente a gennaio si potrà pescare nelle acque interne regionali, perché l’Assessore alla Pesca, Paolo Panontin, inspiegabilmente, non ha ancora firmato il Calendario di Pesca Sportiva 2018, licenziato ancora in settembre dal Consiglio Direttivo dell’Ente Tutela Pesca. Un fatto inaudito e mai verificatosi finora”.
Inizia così la nota diffusa d Claudio Polano, Consigliere ancora per pochi giorni dell’ETP. “E’ un fatto gravissimo – spiega – che impedirà ai pescasportivi di poter esercitare la loro passione l’anno prossimo, fino a quando non sarà concluso l’iter burocratico, la stampa dei libretti calendario/segnacatture e la loro consegna agli uffici licenze e ai recapiti delle associazioni di categoria. Ma questa è solo la punta dell’iceberg, in seguito alla approvazione della Amministrazione regionale della legge 1° Dicembre 2017, n°42, che ha riformato l’ETP, ora diventato ETPI. ( Ente Tutela Patrimonio Ittico)”.
“Infatti questa Legge, oltre alla soppressione del Presidente dell’Ente e del Consiglio Direttivo, ponendo fine all’autonomia ultraquarantennale della categoria, prevede che entro 30 giorni, dovrà essere nominato il nuovo Direttore Generale dell’ETPI, che avrà pieni poteri per mettere in moto il trapasso tra i due Enti. Un nome che l’Amministrazione sta cercando ora e che quindi si troverà in piena bagarre, appena inizierà a lavorare – spiega ancora Polano -. Ho definito la nuova Legge un’iniziativa gattopardesca, visto che della vecchia struttura cambierà solo il logo, non la sostanza e neanche subito, con inutili costi certi per l’avvicendamento. Oltretutto non capisco come si possa scrivere all’art. 50, art. 1, che “ l’ETP continua a operare secondo le disposizioni di cui alla presente Legge “, cioè la 42, mentre nell’art. 53, comma1/a, si dichiara che la Legge istitutiva dell’ETP, la 19/’71 è abrogata, salvo il suo art. n° 6, che è relativo ai compiti istituzionali, peraltro previsti all’art. 7 della nuova norma. Tutto ciò infine alla luce dell’art. 54 che dice che la nuova norma entra in vigore il 1° gennaio 2018.
Ma ad esempio la Vigilanza dell’ETP, potrà operare dal 1° Gennaio o dovrà essere burocraticamente rinominata dal nuovo Ente, con nuova modulistica e nuove sanzioni? Un aspetto senz’altro da chiarire, per evitare malintesi e/o problematiche legali. Oltretutto sembra che la nuova Legge potrebbe avere problemi a Roma, in quanto nell’articolo 27, si prevede la possibilità di poter pescare anche senza licenza, seppur per periodi limitati. Una palese contraddizione, visto che la nuova norma prevede che per esercitare la pesca tutto l’anno, ai nuovi pescatori viene chiesto di effettuare uno specifico esame. Ma ciò che l’anno prossimo darà probabilmente il colpo di grazia al settore, con il crollo delle licenze, è la mancata modifica del DPR 357/’97, che vieta l’immissione nei corsi d’acqua regionali di specie alloctone, quali la fario e l’iridea. Tante chiacchiere da parte di qualcuno dell’ETP, già da questa estate, che si infrangeranno inesorabilmente con la fine della legislatura, prevista per fine dicembre. Quindi la patata bollente passerà al nuovo Governo, con tempi che si dilateranno alle calende greche. Ma – conclude Polano – il governo regionale non poteva licenziare questa Legge in Gennaio, con un commissariamento e la norma transitoria del rimando dell’entrata in vigore al 1° gennaio 2019?”