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A Ravascletto un Natale con i “Krumer” della Valle dei Mòcheni

Il “Presepio dei Cramârs / Die Krämerkrippe”, allestito quest’anno dalla Pro loco della Valcalda nella chiesetta di Santo Spirito di Ravascletto, permette di conoscere la Valle del Fèrsina, in Trentino, e di scoprire fino al 7 gennaio 2018 le curiose vicende degli ultimi “Cramârs” delle Alpi, i “Krumer” mòcheni.

Ancora oggi, pur avendo di molto ristretto il loro cerchio d’azione e anche se si spostano con moderni furgoni, continuano a chiamarsi “Krumer” i commercianti ambulanti della Valle dei Mòcheni che, a partire dal 1700, sono divenuti famosi in Centro Europa (soprattutto in Tirolo, Austria e Boemia) specialmente per la vendita di immagini sotto vetro di produzione boema.

L’antico Bambin Gesù in cera della Chiesa di San Felice di Nola, nel Comune di Fierozzo/Vlarotz (foto Bersntoler Kulturinstitut)

La storia dei “Krumer”, illustrata dalla mostra “Krumer Ambulanti Mòcheni / Storia di commerci in terre lontane”, fa da corredo alla “Natività”, appositamente scolpita nel legno per il “Presepio dei Cramârs / Die Krämerkrippe” 2017-2018 dall’artista Pio Pintarelli di Vlarotz/Fierozzo. Abituato alla pittura, all’affresco, a scolpire il legno, ad assemblare oggetti che incantano, Pintarelli trae i suoi stimoli visivi direttamente dalla vita quotidiana e li trasforma in materia che, per chi sa ascoltarla, produce una dolce armonia.

Oltre alla scultura moderna, il Presepio di Ravascletto (che da 14 anni aderisce alla rassegna regionale “Giro Presepi” – www.presepifvg.it) espone una “Kraks” originale, ovvero la cassetta portaoggetti che i “Krumer” del Trentino, esattamente come i “Cramârs” carnici dei secoli XVI, XVII e XVIII, portavano in spalla con tutte le loro mercanzie, durante gli spostamenti a piedi, di villaggio in villaggio.

Fa, inoltre, bella mostra, nella chiesetta di Santo Spirito, un coloratissimo “Krònz”, ovvero uno dei cappelli riccamente addobbati che i coscritti mòcheni indossano durante i “Canti della Stella”. Nel periodo natalizio, nei paesi di Palù e di Fierozzo, sono ancora attivi i gruppi di cantori maschili che visitano tutte le abitazioni della vallata con una grande Stella, fissata in cima ad un lungo bastone, intonando tradizionali canti epifanici.

La Valle dei Mòcheni costituisce sicuramente una delle aree dove il “Canto della Stella” – un tempo diffuso su tutto l’arco alpino (e anche in Valcalda, come testimoniano la fotografia e la Stella esposte dalla Pro loco di Ravascletto) – ha mantenuto la tradizione del rito paraliturgico.

La Chiesa di Santo Spirito

Di tutte queste particolarità, delle caratteristiche peculiari della lingua mòchena e delle azioni culturali svolte dall’Istituto culturale “Bersntoler Kulturinstitut” di Palù del Fersina (www.bersntol.it), si parlerà giovedì 28 dicembre, nel corso della conferenza che gli studiosi Claudia Marchesoni e Leo Toller proporranno alle ore 18 nella chiesa di Santo Spirito. L’appuntamento sarà anche l’occasione per un confronto fra l’isola germanofona della Val Fèrsina e le Comunità “sorelle” di Zahre/Sauris, Plodn/Sappada, Tischlbong/Timau e della Kanaltal/Val Canale, che aderiscono all’“Einheitskomitee der historischen deutschen Sprachinseln in Italien” (Comitato unitario delle isole linguistiche storiche germaniche in Italia; www.isolelinguistiche.it/it/home-kopie.html).

Il “Presepio dei Cramârs / Die Krämerkrippe” potrà essere liberamente visitato fino al 7 gennaio, tutti i giorni dalle 9 alle 18 e anche su appuntamento (0433 66063 – valcjalda@friul.net).

(nella foto in alto i “Krumer” della Valle trentina del Fèrsina, Pietro Jobstraibizer e Valentino Gozzer, negli Anni Trenta – Foto Bersntoler Kulturinstitut)