Verrà restaurato il vecchio ponte di confine, simbolo di Pontebba
Grazie all’iniziativa “Bellezz@. Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati”, voluta dall’allora premier Matteo Renzi per riqualificare e recuperare luoghi storici sul territorio nazionale, si restaurerà il ponte simbolo di Pontebba.
Infatti fino a maggio dello scorso anno era possibile per cittadini ed amministrazioni segnalare gli interventi che poi sono stati valutati da un’apposita commissione ministeriale. “E’ quello che ho fatto – spiega il sindaco di Pontebba Ivan Buzzi -. Ho preso carta e penna ed ho scritto al presidente del Consiglio segnalando l’intervento di recupero storico del vecchio ponte di confine. Contestualmente attraverso la pagina Facebook del Comune ho invitato i miei cittadini a fare altrettanto ed ora è giunta la bella notizia che la nostra segnalazione è stata accolta e finanziata con 200 mila euro. In particolare – prosegue il primo cittadino -, è nostra intenzione intervenire sui marciapiedi, parapetti mettendo in sicurezza il ponte ed allo stesso tempo effettuando un intervento di recupero e valorizzazione storica ricostruendo le garitte poste a presidio del vecchio confine e realizzando un percorso pedonale-culturale lungo le roste veneziane. Tale intervento si inserisce all’interno di un progetto più ampio che riguarda Piazza Dante e Piazza del Mercato, poste a cavallo del vecchio confine, in un ottica di rigenerazione e riqualificazione urbana del centro storico di Pontebba ai fini turistici”.
Il ponte che tuttora divide il paese tra Pontebba e Pontafel fu per secoli il punto di demarcazione non solo tra due popoli, ma con tutta l’Europa dell’est. La sua attuale ubicazione è quella d’anteguerra 1915-18. L’attuale, con una carreggiata più grande, è stato ricostruito negli anni ’50 a seguito del crollo del manufatto precedente. Le prime notizie scritte sulla sua esistenza risalgono al 1442, quando si affida al muratore Giuseppe d’Incaroio, abitante a Pontebba, il suo rifacimento (l’opera verrà a costare oltre 2000 ducati). Da sempre punto di confine vigilato, con relative garitte o casermette, ha subìto in data imprecisata, comunque anteriore al 1800, uno spostamento verso sud e cioè nella attuale sede. Il Ponte, oltre ad esser stato testimone per secoli del passaggio di principi, re e personaggi illustri, fu anche punto di sbarramento per il contrasto e la prevenzione delle malattie infettive, visto che il lazzaretto, ove si trascorreva il periodo di quarantena, si trovava nelle sue immediate vicinanze. Le testimonianze fotografiche esistenti, risalenti all’inizio 1900, mostrano in maniera esauriente la sua funzione, che con la fine del primo conflitto mondiale è venuta meno essendosi spostato il confine a Coccau/Tarvisio.