Stroili Oro, non ci saranno altri trasferimenti da Amaro a Milano oltre ai 33 stabiliti
Questo pomeriggio presso la sede del Carnia Industrial Park a Tolmezzo il Presidente del Consorzio Mario Gollino e il Direttore Danilo Farinelli hanno incontrato l’Amministratore Delegato di Stroili Oro spa Maurizio Merenda, assieme ai sindaci di Amaro Laura Zanella e di Tolmezzo Francesco Brollo, nella sua veste di Presidente dell’UTI della Carnia.
Un incontro richiesto all’azienda, che prontamente ha accordato la sua disponibilità, a seguito delle notizie relative al trasferimento dalla sede di Amaro a quella di Milano, degli uffici marketing comunicazione e commerciale, a partire dal prossimo mese di settembre.
Da impresa familiare Stroili Oro oggi è la più grande catena italiana di gioiellerie, una realtà che conta in Italia oltre 420 gioiellerie (negli ultimi 18 mesi sono 60 i nuovi punti vendita aperti) e a livello internazionale distribuisce i suoi prodotti in 24 paesi del mondo, dando lavoro a oltre 2.000 persone. Acquistata nel 2016 dalla francese Thom Europe, ha mantenuto il quartier generale e la sede legale nello stabilimento di Amaro. Lo stesso Amministratore Delegato Maurizio Merenda ha ribadito nel corso dell’incontro pomeridiano che l’intenzione non è di lasciare la Carnia e il Friuli Venezia Giulia con il quale esiste da tempo un forte legame, ma di avviare un piano di crescita per l’azienda, avvicinando gli uffici marketing, commerciale e acquisti a quello che oggi è il centro italiano della moda. Pur tenendo conto che per poter continuare a crescere sono necessarie scelte difficili, nel corso dell’incontro l’AD Merenda ha confermato la volontà di continuare a dare valore al territorio attraverso l’insediamento dell’azienda ad Amaro, dove rimarrà la sede legale e le funzioni legate alla logistica, all’amministrazione e controllo, alla gestione del personale e agli acquisti di servizi. Ha inoltre evidenziato che in Carnia sono le radici di una storia imprenditoriale di successo e su queste radici la Stroili Oro intende sviluppare i propri programmi strategici.
Sono 33 le persone coinvolte dal trasferimento delle funzioni indicate, a cui l’azienda offrirà un pacchetto di incentivazione per agevolare le loro scelte professionali su Milano. Per le altre 160 (oltre l’80% dell’attuale organico) non sono previste né oggi né in futuro ipotesi di trasferimento. Anzi, con i progetti di sviluppo avviati da Milano, i vertici dell’Azienda, si aspettano future ricadute occupazionali anche per la sede di Amaro.
Il Presidente del Carnia Industrial Park, Mario Gollino, ricordando con soddisfazione il saldo positivo tra assunzioni e cessazioni nel settore manifatturiero (industria e artigianato), che dal 2013 al 2017 ha visto nei tre comuni della Carnia nei quali si esercita la competenza del Parco Industriale, un incremento pari a ben 475 unità (dati dell’osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione FVG), al termine dell’incontro ha dichiarato “Nel pieno rispetto delle decisioni dell’azienda, abbiamo voluto con i sindaci del territorio conoscere quali siano gli orientamenti di medio periodo. Stroili Oro è una realtà importante per il nostro Parco, per le ricadute occupazionali e per l’immagine che una realtà così nota a livello nazionale e internazionale garantisce. Le risposte ottenute sono state esaurienti e rassicuranti, confermandoci la volontà dell’azienda di mantenere in Carnia tutte le altre funzioni aziendali con possibili futuri ulteriori investimenti”.
Anche i sindaci, Francesco Brollo e Laura Zanella, si dicono tranquillizzati dall’incontro odierno “Abbiamo apprezzato la tempestività e la disponibilità dell’azienda che ha accettato con il suo Amministratore Delegato, Maurizio Merenda, il confronto con le istituzioni del territorio. La descrizione dei programmi aziendali, pur con una scelta oggi sofferta riguardo al personale interessato dai possibili trasferimenti, rasserena ampiamente rispetto a scenari di possibile completa delocalizzazione che sono stati del tutto esclusi con argomentazioni e motivazioni che confermano ulteriormente il valore delle competenze e del know how del personale locale”.