VIDEO – Le gemelline di Tarcento ritrovate: il Grazie della famiglia a tutti i soccorritori
Le gemelline di Tarcento sono state riabbracciate dai genitori. La serenità dopo la grande paura. Mamma Sara e papà Alex ringraziano pubblicamente tutte le persone che si sono prodigate nella ricerca delle loro bimbe.
Grande risposta delle forze regionali e nazionali del Soccorso Alpino alle ricerche delle due bambine scomparse da casa sulle alture collinari di Tarcento. Sono stati settanta i tecnici intervenuti prontamente da tutte le stazioni presenti sul territorio da Pordenone, Maniago, Valcellina, Trieste, Udine, Cave del Predil, Moggio Udinese, Forni Avoltri e Forni di Sopra a partire dalla prima chiamata, giunta alla stazione di Udine intorno alle 19.
Dopo soli quindici minuti i primi uomini erano già sul luogo delle ricerche, nei pressi della abitazione delle bambine, una casa ubicata mezzo ai boschi e circondata da dirupi a venti minuti di strada da Tarcento e nel giro di un’ora gran parte delle forze erano sul posto e già operative in ricerca. Tra queste – assieme alla Magistratura, alle forze di Polizia, alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco – i tecnici speleologi chiamati per effettuare sopralluoghi nelle cavità naturali presenti in zona, sei medici e tre infermieri che lavorano tutti nelle aree di emergenza, quattro Unità Cinofile da ricerca in superficie, due unità cinofile molecolari (delle quali una arrivata da Cortina d’Ampezzo e una in arrivo da Bergamo, poi fermata a intervento concluso) e due unità cinofile della Guardia di Finanza.
Sul posto è arrivato per una ricognizione notturna anche l’Elicottero AH-129D dell’Esercito Italiano in forza al 5° reggimento Aviazione dell’Esercito “Rigel” di Casarsa della Delizia. Le due bambine sono state ritrovate a circa tre chilometri da casa, in un bosco lontano da una pista forestale, da volontari laici partecipanti occasionalmente alle ricerche. Uno di questi ha accusato poco dopo un malore sul luogo del ritrovamento in terreno impervio ed è stato soccorso e trasportato in barella dai tecnici e sanitari CNSAS (intervento risolto in circa un’ora e trenta). Nella zona la copertura telefonica era assente e anche le comunicazioni via radio difficoltose e questo ha comportato evidenti complicazioni nel coordinamento delle operazioni, che vengono eseguite con uno speciale software cartografico di ultima generazione ad esclusivo uso del CNSAS.
Tutti gli uomini hanno dimostrato grande spirito di servizio e partecipazione attiva ed efficiente nella ostile ambientazione notturna e sui tanti terreni scoscesi presenti in zona. Le operazioni sul campo si sono concluse intorno alle quattro del mattino.