Cafc – Carniacque, la fusione funziona. E per la montagna in vista le tariffe ridotte
Indicatori tutti positivi e in crescita quelli che caratterizzano il Bilancio d’esercizio 2017 di CAFC SPA, società leader nella gestione del Servizio Idrico Integrato in FVG, fra i maggiori gestori, nel nordest, che opera solo sul territorio dei soci, tutti Enti Locali, cresciuti, nel 2017, di 40 unità, rispetto all’anno 2016. Ciò a seguito dell’acquisizione della competenza sull’area montana con la fusione per incorporazione del gestore Carniacque in CAFC SPA a partire dal 1 gennaio 2017, raggiungendo il considerevole numero di 120 Comuni soci.
E’ proprio questa una delle principali novità del Bilancio 2017 della società che ha aumentato il suo perimetro gestionale comportando un deciso aumento del fatturato generato raggiungendo un valore di 64 milioni di euro, in crescita di 11 milioni rispetto all’anno precedente (+ 21%), con un margine operativo lordo di 24 milioni (marginalità del 38% sul fatturato), consuntivando un utile netto di 10 milioni, in crescita di 3,3 milioni rispetto al 2016. L’utile verrà interamente reinvestito nell’attività di core business della società, in affiancamento a nuovi programmi di finanza strutturata con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) per il sostegno del piano investimenti d’ambito che avrà una media annua di circa 20 milioni di euro di interventi.
“Risultati estremamente confortanti – dichiara il Presidente Benigno – spiegabili con l’aumento dell’attività industriale di CAFC derivante dalla fusione con il gestore Carniacque, fatto che ha comportato un aumento dei ricavi del servizio idrico, accompagnati però da un’importante attività di efficientamento complessivo, con il conseguimento di significative economie di scala sui costi. Le fusioni, se ben gestite, hanno impatti positivi non solo sui servizi effettuati a beneficio dei cittadini e dei territori serviti, ma anche sui risultati economico-finanziari conseguiti”. E sul fronte tariffe, con la tariffa unica su tutto il territorio servito da Cafc, prevista per il 2020, ci saranno riduzioni per coloro che risiedono nelle aree disagiate come quella montana.
Gli investimenti effettuati nel corso del 2017 sono stati pari a 16 milioni, con una particolare attenzione all’area montana, in incremento rispetto al precedente esercizio pur tenendo conto della nuova organizzazione aziendale conseguente alla fusione; con interventi diretti a garantire elevati standard qualitativi del servizio idrico, la sicurezza e la continuità dell’esercizio delle reti e degli impianti gestiti: manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti; ottimizzazione dei consumi energetici; nuove reti fognarie; estensione del servizio idrico in zone non servite. Per il 2018 si punta a 20 milioni di investimenti e a 65 milioni di ricavi.
Va altresì evidenziato, sottolinea il Presidente Benigno, che “CAFC dal punto di vista finanziario è una società estremamente solida, con un patrimonio netto di circa 96 milioni, 6 volte superiore al debito oneroso cumulato, con una costante attenzione alla diminuzione dell’indebitamento che ha visto nel corso dell’esercizio 2017 una sua contrazione di 894 mila euro rispetto all’anno 2016, pur considerando, nel bilancio societario, le posizioni passive del gestore Carniacque (accollo mutui passivi)”. I principali indicatori di solidità patrimoniale quali, ad esempio, il rapporto della Posizione Finanziaria Netta sul Patrimonio Netto sono ottimi, al punto da collocare CAFC all’interno dei parametri di efficienza delle “TOP UTILITY 100” a livello nazionale, caratterizzate da livelli crescenti di marginalità economiche e riduzione del debito. Si tratta di un enorme lavoro – sottolinea il Presidente Benigno – che “mette in luce l’operatività costante delle nostre maestranze altamente qualificate, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, a Natale, Pasqua, Ferragosto, insomma sempre, festività incluse, e con qualsiasi meteo, anche il più avverso”.
Grande attenzione infine alla politica ambientale grazie al recupero dei fanghi di depurazione dell’impianto di depurazione di Udine, con una riduzione dei rifiuti da smaltire. CAFC già dal 2011 acquista una quota di energia elettrica prodotta con energie rinnovabili che corrisponde a circa il 30% del fabbisogno totale, entro il 2019 l’obiettivo sarà quello di acquisire energia interamente prodotta da fonti rinnovabili certificate.
Obiettivi 2018: safety first, conseguimento di elevati standard sulla sicurezza sul lavoro (di estrema attualità oggi), costante attenzione alla qualità dell’acqua potabile anche nei piccoli acquedotti rurali delle zone montane, implementazione del Piano di Sicurezza delle acque, avvio di progettazioni strategiche necessarie allo sviluppo sostenibile del territorio, prosecuzione delle ottimizzazioni gestionali e automazioni di processo, miglioramento dei rapporti con gli utenti e in generale con gli stakeholder; collaborazione spinta con le associazioni dei consumatori e le associazioni ambientaliste. In programma l’attivazione dell’impianto di cogenerazione presso il depuratore di Tolmezzo e la realizzazione dell’impianto fotovoltaico presso il magazzino di Biauzzo.
NUMERI:
Soci CAFC: 120 Enti locali
Ricavi (fatturato): 63 milioni 725
EBITDA – Margine operativo lordo: 24 milioni
Utile Netto: 10 milioni 487
Nuovi investimenti: 16 milioni
Patrimonio Netto: 97 milioni
Posizione Finanziaria Netta: 16 milioni
Campionamenti ed analisi: oltre 4 mila
Territorio servito: 4.590 km2 (di cui metà montano)
Abitanti residenti: 477 mila
Utenze: 300 mila di cui 278.000 unità abitative finali servite.
Unità operative: 18, compresi gli sportelli per il pubblico, dislocate su questo grande territorio, oltre la sede centrale di Udine.
Rete acquedotto: quasi 6 mila km di rete acquedotto
Fognatura: 4 mila km di fognatura
Impianti di depurazione gestiti: 525 di cui 47 sopra i 2.000 AE.
Impianti telecontrollati: 285
Dipendenti: 264
Riparazione reti: 1.131 interventi di cui 320 in reperibilità (2016: 619 di cui 42 in reperibilità)
Piombature per morosità: 542 (813 nel 2016)
Sostituzione contatori vetusti: 7.964 con ampliamento della sperimentazione dei contatori intelligenti con l’utilizzo della banda larga
Impianti gestiti servizio fognatura: 1.087 manufatti di sfioro e scaricatori; 325 impianti di sollevamento fognatura ed idrovore.
Volume totale reflui trattati nel 2017 provenienti in gran parte dalla zona industriale Aussa Corno di S.Giorgio di Nogaro: 4.750.975 metricubi (4.518.601 metricubi nel 2016).
La fusione non funziona ! Basta andare a poche decine di metri dalla sede di R.S.N. per notare una enorme perdita dell’acquedotto sotto il ponte di Caneva che si sta danneggiando…..questo da settimane nonostante innumerevoli segnalazioni ! Cafc non fa nulla! Questi numeri servono solo ad aumentare i bonus per i dirigenti! Carniacque era una ditta locale e seria solo che non aveva un ufficio stampa come Cafc !
Certo che hanno un ufficio stampa efficiente, san raccontar balle come nessun altro.
Quando caleranno le tariffe in montagna faremo un brindisi tutti assieme, quest’anno, come i precedenti del resto, sono aumentate del 10% circa, ecco come si fanno utili come quelli riportati. Poi non sono stati nemmeno cosi’ onesti, quando hanno assorbito carniaacque di riconoscere ai possessori di tessera per le bottiglie dell’acqua il credito residuo portato dalle stesse o di consegnarne una analoga tesseraa titolo gratuito. BRAVI VERAMENTE