Lavori urgenti sulla rete dell’acquedotto tra San Daniele e Ragogna
Cali di pressione e temporanee sospensioni di acqua potrebbero verificarsi mercoledì 27 giugno e giovedì 28 giugno in concomitanza dell’inizio dei lavori di realizzo del collegamento dalla tubazione in uscita dal serbatoio consorziale di San Daniele per Ragogna. CAFC ha provveduto per tempo a diramare avvisi su tutto il territorio. Le località interessate: tutto il comune di Ragogna e la località Piccaron di San Daniele.
L’intervento avrá una durata massima di circa due ore, a partire dalle 8, tuttavia , durante la giornata, fino alle ore 14, si potranno verificare disservizi dovuti a cali di pressione e/o temporanee sospensioni dell’erogazione.
Due le operazioni in programma: la prima, mercoledì 27 giugno, interessa la limitazione del servizio nel comune di Ragogna e nella località Picaron del comune di San Daniele. La seconda, giovedì 28, coinvolge solo la zona della parte alta del comune di San Daniele, quella asservita direttamente al serbatoio consorziale la cui popolazione è stata già allertata dalla diffusione e affissione di avvisi e consegna di volantini informativi.
I tecnici Cafc devono agire in prossimità del serbatoio consorziale di San Daniele del Friulii che verrà messo fuori servizio per effettuare su di esso un radicale intervento di ristrutturazione ed adeguamento antisismico. In questo modo le tubazioni che alimentano il serbatoio consorziale di San Daniele e quelle che da esso di dipartono saranno bypassate e rese funzionali facendole confluire in un collettore provvisorio esterno che garantirà la continuità del servizio per tutta la durata dei lavori di revisione complessiva.
Il costo di tale intervento è quantificato in circa 520 mila euro, mentre la durata si aggira attorno ai circa 5 mesi. “La ristrutturazione – dichiara il Presidente Salvatore Benigno – fa parte di un ampio programma di messa in sicurezza antisismica dei serbatoi dell’acquedotto, considerati opere strategiche; il serbatoio di San Daniele é inserito in un parco monumentale e interessa un’area potenzialmente archeologica. I lavori sono eseguiti in stretto contatto con la Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia”.