Al tolmezzino Giovanni Da Pozzo la presidenza di Confcommercio Fvg
In Friuli Venezia Giulia la presenza del terziario è cresciuta del 11% in poco più di dieci anni, passando dal 62% del 2005 al 73% del 2017. Lo rileva un’indagine di Confcommercio Fvg in collaborazione con Format Research, illustrata dal direttore scientifica della società Pierluigi Ascani a Pordenone, in occasione dell’assemblea generale a Pordenone.
Marchiori: «La Regione riconosca il nostro ruolo centrale»
«Per Pil, numero di imprese e di occupati trasciniamo l’economia del Fvg – sottolinea il presidente di Confcommercio Fvg Alberto Marchiori –. Anche per questo è fondamentale che la Regione riconosca il nostro ruolo centrale e contribuisca ad abbattere i vincoli della burocrazia e l’incidenza della tassazione locale, assecondando il nostro ruolo di traino». Marchiori dà intanto atto al presidente Fedriga di avere risposto alla sollecitazione di Confcommercio Fvg di prevedere tra le deleghe quella alle politiche comunitarie: «Siamo pronti a collaborare con l’esecutivo nella convinzione che si debba e si possa proseguire il buon rapporto avviato nella precedente legislatura con l’assessorato Bolzonello».
Il cambio alla presidenza
Per Marchiori è stata anche l’occasione per fare il punto su quanto costruito assieme ai colleghi delle associazioni territoriali nei suoi tre anni di presidenza regionale, carica assunta dal presidente di Confcommercio Udine Giovanni Da Pozzo (nella foto) nel rispetto della rotazione delle realtà provinciali.
Da Pozzo: «Confcommercio punto di riferimento»
«La volontà è di continuare con un lavoro di squadra che sta dando risultati importanti – commenta Da Pozzo –. Il terziario assume caratteristiche molto diverse tra Friuli e Venezia Giulia, tra mare e montagna, ma Confcommercio si muove proprio nell’ottica di fare da punto di riferimento per ciascuna impresa, qualunque sia la sua specializzazione».
Il tessuto imprenditoriale
In Fvg esistono oltre 68mila imprese extra agricole, di cui tre quarti, oltre 49mila, operano nel terziario, tra commercio, turismo e servizi. In Fvg si è passati da un rapporto 62% (terziario) vs 38% (industria) nel 2005 all’attuale 73% del terziario vs 27% dell’industria.
Occupazione
Nelle imprese extra agricole (e ad esclusione delle attività professionali, finanziarie, assicurative, della Pubblica amministrazione) si contano 312mila occupati, di cui il 56% (oltre 175mila soggetti) è impiegato nel terziario.
Conti economici
Il Fvg rappresenta il 2,2% del Pil complessivo e mostra una dinamica di crescita più intensa rispetto a quella registrata a livello nazionale dal 2012 ad oggi. Analizzando il valore aggiunto (sia a livello nazionale, sia a livello regionale), il terziario conferma il proprio ruolo centrale, incidendo per oltre il 70% sul valore aggiunto complessivo della regione.
Fiducia e congiuntura
Resta sostanzialmente stabile la fiducia nell’andamento dell’economia italiana secondo l’opinione delle imprese del terziario del Fvg nel secondo trimestre 2018. Si tratta di un dato che frena l’emorragia registrata a marzo.
Migliora lievemente il sentiment delle imprese con riferimento all’andamento della propria attività. Anche in questo caso si tratta di un’inversione di tendenza rispetto al calo registrato a marzo, pur restando comunque al di sotto i livelli di fine 2017.
In questo scenario, se da un lato aumentano in modo impercettibile i consumi, migliorano (anche in questo caso solo lievemente) i giudizi delle imprese del terziario della regione circa l’andamento dei ricavi nel secondo trimestre dell’anno.
Credito
Sul lato credito, risulta stabile la quota di imprese che si recano in banca per chiedere un fido o un finanziamento, oppure la rinegoziazione di un fido o di un finanziamento (29,6%). Di queste, il 70% ottiene una risposta positiva: il 49% riceve la cifra desiderata, il 21% un ammontare inferiore rispetto a quanto richiesto.
Digitalizzazione delle imprese
In Fvg la quota delle imprese che hanno accesso a internet è pari al 99,7% (quinto posto tra le regioni italiane). Al di là della disponibilità di connessione, le aziende Fvg con un sito web sono il 71,5% (decimo posto). La connettività si conferma centrale nel processo di innovazione e digitalizzazione in atto (risulta tra i primi investimenti tecnologici delle imprese in regione).
In vista dei prossimi due anni, il 40% delle imprese della regione ha in programma di investire in sistemi digitali (dalla fatturazione elettronica ai sistemi gestionali, passando per l’e.commerce). In generale, le imprese che usufruiscono di tecnologie digitali sono orientate alla formazione e risultano quelle che, più delle altre, hanno allargato i propri organici negli ultimi tre anni: il 41% di queste ha assunto nuovo personale, dato pari ad oltre il doppio delle imprese che non usufruiscono di tecnologie digitali.
Previsione saldi estivi
In vista della prossima stagione di saldi estivi, la stima preliminare, ricavata in funzione del sentiment degli esercenti del Fvg, lascia presagire un lieve incremento della percentuale media di sconto praticato sulle merci rispetto a quella già proposta sugli articoli a saldo dodici mesi fa (43% vs il precedente 42%).
Con riferimento all’affluenza negli esercizi commerciali, gli imprenditori del commercio al dettaglio operativi in regione stimano un incremento del numero di visite in negozio. L’indicatore sintetico, costruito considerando la quota di coloro che hanno indicato un aumento degli accessi e la metà di coloro che hanno indicato una situazione di invarianza è pari a 42, contro il precedente 39.
Con riferimento alla previsione degli incassi, la stima preliminare dei saldi estivi 2018 fa registrare una sostanziale invarianza rispetto a 12 mesi fa. In questo senso, le previsioni di vendita dovrebbero essere pressoché in linea con quelle dell’anno scorso. Il dato può in qualche modo considerarsi positivo, specialmente se raffrontato alla recente stagione primaverile che ha fatto segnare andamenti altalenanti dal punto di vista dei consumi.
L’assessore regionale Sergio Emidio Bini
“Il valore del terziario è dato dai numeri presentati all’assemblea regionale di Confcommercio. Ciò dimostra come questo settore sia di vitale importanza per il Friuli Venezia Giulia, settore sul quale la Regione deve investire in modo determinate poiché è in grado di contribuire in modo importante alla formazione del nostro prodotto interno lordo”.
Lo ha affermato oggi a Pordenone l’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, partecipando all’assemblea regionale di Confcommercio. Nel suo intervento, Bini ha posto l’accento sulla necessità di una maggiore collaborazione tra enti ed associazioni di categoria, abbattendo i campanili che rappresentano un freno alla crescita dell’economia regionale.
“Invito a mettere a fattor comune – ha detto l’assessore – le intelligenze presenti nel nostro territorio affinché lavorino assieme per dare nuove prospettive al Friuli Venezia Giulia. È finito il periodo degli uomini soli al comando, ideologia che va abbattuta per guardare con nuovo slancio al futuro”.
Bini ha quindi ricordato l’importanza di questo comparto per il quale la Regione ha sempre avuto un occhio di riguardo. “Non vanno ad esempio dimenticati – ha detto – i 30 milioni che sono stati assegnati nel 2017, ma anche il nuovo Esecutivo riserverà grande attenzione”.
Per Bini è importante il fatto che lo studio presentato oggi abbia messo in evidenza i buoni risultati dei servizi resi dal comparto agli associati. “La vitalità del terziario in Friuli Venezia Giulia – ha evidenziato – è testimoniato dai numeri secondo i quali 7 imprese su 10 operano nel commercio e servizi alla persona, incidendo per il 56 per cento nell’occupazione regionale e producendo il 73 per cento del nostro valore aggiunto”.
Bini ha ricordato che la Regione deve puntare in maniera decisa sulla crescita del terziario, “investendo sul turismo e il suo indotto. Questo settore, sul quale si è ben lavorato in passato, può essere potenziato perché è capace di incidere in maniera determinate sia sul Pil regionale che sull’occupazione del Friuli Venezia Giulia”.
Per fare questo, l’assessore ha sottolineato la necessità di aggredire in modo più deciso le risorse messe a disposizione dell’Unione europea. “In pochi – ha sottolineato Bini – conoscono gli strumenti per attingere questi fondi; la Regione, dal canto, suo cercherà di rendere più snelle e agevolare gli imprenditori ad accedere alle risorse comunitarie”.