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150 anni dalla prima scalata alla Cjanevate, fine settimana di eventi in Carnia

La Cjanevate (Kellerwand), è la montagna più bella e imponente delle Alpi Carniche nonché la più interessante sotto il profilo alpinistico. Ed è la cima più importante delle Alpi Carniche dopo il Coglians. Così Kugy nel suo libro “Dalla vita di un’alpinista” descriveva la Cjanevate più un secolo fa: “…se sorgesse nei pressi di un centro turistico, sarebbe conosciuta e scalata come le più celebri vette di Sesto o Cortina. Invece se ne sta in disparte e i veri alpinisti vi giungono di rado”. La prima salita alla cima si deve a uno dei più famosi alpinisti di fine ‘800. Quel Paul Grohmann da Vienna che salì per primo un gran numero di cime dolomitiche.  Grohmann salì la Creta da Cjanevate da Nord il15 luglio del 1868 e quindi quest’anno ricorre il 150° dalla prima salita.

L’INIZIATIVA

Il Cai di Ravascletto, con la collaborazione del Comune di Paluzza, la Regione FVG, gli amici dell’Alpenverein Austriaco e i ragazzi del Climbing Paluzza, ha inteso onorare la ricorrenza con una serie di eventi finalizzati a far conoscere meglio e a valorizzare le potenzialità alpinistiche e turistiche di questa montagna e dei suoi dintorni, ricordando nel contempo tutti gli alpinisti che hanno tracciato itinerari sulle sue pareti.

Il clou degli eventi si terrà nei giorni del 13-14-15 luglio, con ritrovo sul Passo di Monte Croce, in comune di Paluzza. Qui il programma completo

Si vuole fra tutti ricordare con una mostra la figura di Pietro Samassa la guida di Collina che, conducendo Giulio Kugy ed altri alpinisti, salì per primo le pareti SE NW della montagna all’inizio del secolo scorso.

Si vuole anche valorizzare, ripristinando, l’ardito sentiero di guerra in cresta fra il Pizzo Collina e la Cjanevate, costruito nel corso della prima guerra mondiale dagli italiani che presidiarono la cima dopo che gli austriaci la dovettero abbandonare per il sopraggiungere dell’inverno. La cima allora, era servita da un sistema di teleferiche e nei pressi della cresta sommitale furono costruiti ricoveri e postazioni che fronteggiavano quelle austriache arroccate sul margine del sottostante ghiacciaio dell’Eiskar.

La cima è stata salita poi da ogni versante, per vie di grandissima difficoltà da alpinisti famosi come Ettore Castiglioni (autore della prima Guida delle Alpi Carniche della Collana Guida Monti del CAI-TCI), Toni Egger (compagno di Cesare Maestri nel suo primo tentativo al Cerro Torre), e in tempi più recenti dai più forti arrampicatori Friulani e Carinziani come Roberto Mazzilis, Rehinard Ranner, Marco Sterni, Mauro Florit, ecc.

Attualmente l’area circostante la Cjanevate è una delle più importanti del Friuli per il turismo outdoor (escursionismo, alpinismo, arrampicata, mtb, percorsi grande guerra, scialpinismo, speleologia).

LE CARATTERISTICHE

In particolare i dintorni del passo di Monte Croce Carnico e le pendici meridionali del Pal Piccolo sono caratterizzate da splendida roccia calcarea contornata da verdi pascoli ed imponenti cime; sono sede di alcune delle più interessanti falesie per l’arrampicata sportiva del Friuli Venezia Giulia ed offrono vie di varie difficoltà. Basti pensare che nel comprensorio del Passo Monte Croce Carnico si trovano all’incirca 15 diverse falesie con varie difficoltà, sia per bambini e famiglie sia per scalatori talentuosi che vogliono cimentarsi su vari stili di arrampicata. Si possono trovare grige placche compatte, scuri muri verticali e gialli pareti leggermente strapiombanti con gradi fino al 9/A percorse da nomi famosi dell’arrampicata nelle prime edizioni di Arrampicarnia del 1986 come Manolo, Mariacher, Beat Kammerlander, Mauro Corona, Pietro Dal Pra, Patrick Berault, Luisa Iovane, Alessandro Gogna, Icio Dall’Omo, Roberto Mazzilis, Roberto Bassi, Sandro Neri.

Negli ultimi anni un motivato gruppo di ragazzi del luogo ha riportato in auge alcuni meravigliosi settori attrezzando nuove vie di alta difficoltà successivamente percorse da atleti del calibro di Adam Ondra, Jacopo Larcher, Silvio Reffo. E’ stata inoltre predisposta una guida cartacea con la descrizione dettagliata di tutte le falesie di arrampicata presenti nella zona di Passo Monte Croce Carnico.

“Nostra intenzione è quindi valorizzare le forti potenzialità che offre questo comprensorio – spiegano gli organizzatori – abbinando l’evento della prima salita alla Cjanevate incentrato sull’ escursionismo/trekking e l’alpinismo e la storia, ad un evento più giovane e dinamico incentrato sull’arrampicata libera e riproponendolo negli anni a venire”.

Maggiori info su www.arrampicarnia.it

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