Malore mortale e infortuni in quota, domenica nera in montagna
E’ stato recuperato dall’elicottero della Protezione Civile l’escursionista friulano del 1973 che ha perso la vita per un malore a Forcella Nabois. La salma è stata affidata alla Guardia di Finanza di Sella Nevea: i soccorritori l’hanno recuperata in attesa di avvisare i familiari. La compagna di escursione dell’uomo ha avuto a sua volta un malore ed è stata subito portata con l’elicottero sanitario all’ospedale di Tolmezzo per accertamenti.
Nel frattempo il Soccorso Alpino di Cave del Predil è stato nuovamente precettato per un intervento a Cima di Terrarossa, nel gruppo del Montasio per una probabile frattura alla caviglia. Una parte dei tecnici CNSAS di Cave sta anche monitorando attivamente il deflusso del dopo concerto di Brunori a Sella Nevea.
Un altro intervento è in corso a Curnilia di Pielungo (PN), dove la stazione del Soccorso Alpino di Maniago assieme ai Vigili del Fuoco sta intervenendo per il recupero di una ragazza rimasta aggrappata ad un albero sul torrente per cercare di recuperare il suo cane scivolato in acqua.
Risolto alle 14.3O dalla stazione del Soccorso Alpino di Forni Avoltri l’intervento della donna colta da malore sulla Ferrata Senza Confini a Passo Monte Croce Carnico (Monte Cellon – Gruppo Coglians Chianevate). Si tratta di L. (nome ) M. (cognome) di Tavagnacco (UD) del 1954, è stata trasportata dall’elisoccorso – recuperata con il verricello – in ospedale per accertamenti, ma le sue condizioni non destano preoccupazione. Prima che arrivasse l’elicottero della centrale operativa la donna è stata raggiunta da cinque tecnici del Soccorso Alpino che si trovavano nella stessa area e l’hanno tranquillizzata e confortata. Al Passo Monte Croce anche alcuni tecnici della Guardia di Finanza di Tolmezzo pronti a collaborare.
AGGIORNAMENTO CANIN
Ci vorranno ancora cinque ora circa per vedere riemergere dalla grotta lo speleologo triestino rimasto ferito ieri. I disostruttorii sono riusciti ad entrare per il secondo ingresso naturale, situato cento metri più in basso di quello utilizzato dal ferito e dai suoi due compagni, prontamente liberato ieri dal ghiaccio dai tecnici del Soccorso Alpino e speleologico. Questa operazione ha consentito di velocizzare le operazioni e di evitare al team di soccorso alcuni passaggi stretti (trenta metri di strettoia e un pozzo di ghiaccio di circa 13O metri) e difficili qualora si fosse scelto l’ingresso più alto. Ora si attende la loro lenta e prudente risalita con la barella.