Vaccini, dopo la proroga all’obbligo si scatena la polemica anche in Fvg
No a metodi coercitivi, si all’alleanza con le famiglie. Il Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga interviene così sulla questione vaccini, dopo il rinvio dell’obbligo di fornire la documentazione alle scuole contenuto nel decreto mille proroghe. “Pensiamo che i vaccini siano importanti, ma questa importanza la si esplica con un’alleanza con le famiglie – ha specificato il presidente della Giunta – Ho sempre avuto una concezione di Stato liberale in cui non si impone con metodi coercitivi ai cittadini ma si condivide con loro un percorso che è fondamentale. Questo è esplicitato dal fatto che con il decreto Lorenzin i bambini fino a 6 anni non potevano accedere al percorso formativo, dai sei anni in poi potevano farlo, si creava una differenziazione senza senso, oltretutto non risolvendo il problema dei bambini immunodepressi che venivano tutelati fino ai 6 anni e poi non più – ha argomentato – Credo che o si crea questa alleanza con le famiglie, si condivide e si fa una scelta insieme, altrimenti il problema non lo si affronta seriamente ma si fa semplicemente propaganda”.
Ma le parole di Fedriga hanno scatenato una ridda di reazioni, a partire dall’Ordine dei Medici di Udine, con il presidente Maurizio Rocco che ha tuonato: “Sui vaccini non si può scherzare né tanto meno rinviarne l’obbligatorietà, inficiando quanto si era riusciti ad ottenere dopo anni di battaglie e di richieste di aderenza alle evidenze scientifiche internazionali”. In linea con la posizione ufficiale della Federazione nazionale dell’Ordine dei Medici, Rocco ribadisce la netta contrarietà al rinvio perchè la Scienza “deve prevalere sempre e comunque sulla politica che ha l’obbligo di rispettarla”.
Dall’opposizione si evoca una mobilitazione popolare “per chiedere a chi ci governa, a Roma e in Friuli Venezia Giulia, che facciano il loro dovere: difendere la salute dei cittadini, a cominciare dai più piccoli” ha affermato il segretario regionale del Pd Salvatore Spitaleri, invitando a sottoscrivere la petizione lanciata dal partito a livello nazionale sia online che nelle feste dell’Unità. Rincara la dose il capogruppo Dem in Consiglio regionale, Sergio Bolzonello: “Serve una presa di posizione forte da parte del governo regionale per scongiurare il rinvio dell’attuazione della normativa. Per difendere il futuro dei nostri bambini siamo pronti a scendere in piazza”.
E anche Debora Serracchiani sfida il centrodestra regionale: “Ci sono esponenti che dovrebbero incatenarsi al palazzo della Regione per protesta contro Fedriga. A cominciare dalla Giunta comunale di Trieste, che ha fatto da avanguardia nell’introdurre l’obbligo vaccinale per l’accesso agli asili nido, accusando l’inerzia della Regione, allora guidata dal centrosinistra”.