Stop all’aumento delle bollette dell’acqua, il Cafc rinuncerà ad 1 milione di fatturato
Si distingue come un unicum in tutto il Friuli Venezia Giulia la decisione di CAFC di calmierare l’incremento delle tariffe a vantaggio dei cittadini e delle attività economiche di tutte le aree che ricadono nell’ambito dell’operatività della società che gestisce il servizio idrico per buona parte della Provincia di Udine. Lo stop per il 2019 all’aumento delle tariffe è stato proposto da CAFC all’AUSIR, l’Autority unica regionale di governance del settore idrico e dei rifiuti che le stabilisce annualmente. Per realizzare questo passo storico, CAFC rinuncerà ad incassare 1 milione di euro di fatturato, cifra in valore assoluto, che equivale ad 1 punto e mezzo del fatturato.
Al termine del cda, svoltosi venerdì nella sede di viale Palmanova alla presenza anche del vicepresidente CAFC Eddi Gomboso, dei consiglieri Aurelia Bubisutti, Giovanni Valle e del direttore generale Massimo Battiston, il Presidente CAFC Salvatore Benigno ha espresso parole entusiaste: “Abbiamo voluto dare un segnale concreto di vicinanza ai territori e ai cittadini, in un momento storico gravato da aumenti generalizzati e oggettive difficoltà economiche. Un ruolo fondamentale per giungere a questa deliberazione lo si deve sia all’AUSIR sia alla Commissione di Controllo Analogo, che rappresenta l’intera compagine societaria dei Comuni soci, ai cui rispettivi Presidenti rivolgo un sentito ringraziamento per aver supportato le istanze del CDA” ha aggiunto il Presidente Benigno. Il Sindaco Francesco Martines, Presidente della Commissione di Controllo Analogo, ha sottolineato che il “Controllo analogo ha garantito questa operazione, a riprova che una Spa con soci i Comuni punta all’efficienza certo, ma anche, in un contesto di bilanci con segni positivi, funge da supervisore e stimolo per operazioni come queste, risultato di una concertazione e una condivisione che ha coinvolto i territori e le amministrazioni rappresentate”.
Dal canto suo, la consigliera Aurelia Bubisutti, evidenziando la “gestione seria e responsabile”, ha ribadito che la decisione di calmierare l’incremento tariffario non era certo scontata. Proprio in virtù della gestione virtuosa di CAFC, l’Autorità ha accettato lo stop all’aumento che non inficia il programma di investimenti già previsti, né, tantomeno, le attività. Sebbene CAFC rinunci a 1 milione di euro, ciò non determinerà alcun tipo di revisione delle opere cantierate o da cantierare, anche alla luce di questa ‘assicurazione’, l’AUSIR ha dato luce verde.
Infine, l’operazione è stata resa possibile anche grazie ai benefici frutto delle tre fusioni avvenute negli ultimi due anni, integrazioni che, se orchestrate con competenza e lungimiranza – conclude il Presidente Benigno – “producono efficienza e vantaggi per tutti i territori e tutti gli utenti”.
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Pare ci sia un plauso a questa gestione, che ha la clemenza di “dare un segnale concreto di vicinanza ai territori e ai cittadini” rinunciando a 1 punto e mezzo del fatturato.
Vogliamo ricordare lo sproposito a cui è giunto il costo dell’acqua da quando ne è stata privatizzata la gestione?
O dobbiamo dire grazie dello stop aumenti per tutto il 2019?
Molti abitati della Carnia sono privi di depuratori (Paularo,Forni di Sotto, Ravascletto,etc.) le fognature mancano e si sprecano i pozzi perdenti, gli acquedotti ( vedi cronache recenti…) non assicurano acqua potabile al territorio. Il Cafc è totalmente pubblico, non privato, il problema è che non c’è la capacità tecnica e gestionale per fare gli investimenti necessari. Molto meglio Carniacque le cui tariffe erano almeno congrue con gli investimenti fatti.
Si promet di lassa respir al malat dopo veilu sciafojat par agns. Ce grande decenze!!!!!!!!!!