Polizia di Stato, il bilancio 2018 del Commissariato di P.S. di Tolmezzo
La Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Tolmezzo dall’inizio dell’anno ha emesso 12 avvisi orali del Questore, ammonimenti volti a far rispettare le leggi, e, in caso di mancato adempimento dell’avviso, fanno spazio all’applicazione della sorveglianza speciale con obbligo o meno di soggiorno.
Inoltre sono stati emessi 2 avvisi orali con speciali prescrizioni che vietano al soggetto di detenere non solo qualsiasi tipo di arma, ma anche riproduzioni di armi di qualsiasi tipo, compresi i giocattoli riproducenti armi; altre armi o strumenti, in libera vendita, in grado di nebulizzare liquidi o miscele irritanti non idonei ad arrecare offesa alle persone; prodotti pirotecnici di qualsiasi tipo, nonché sostanze infiammabili ed altri mezzi comunque idonei a provocare lo sprigionarsi delle fiamme. In particolare quest’ultimo tipo di provvedimento lo si può applicare a coloro che hanno collezionato almeno una condanna per delitto non colposo.
Sono stati anche adottati 12 provvedimenti di divieto di ritorno da vari comuni dell’Alto Friuli per periodi da 1 a 3 anni modulati in base alla gravità dei fatti commessi. Spicca il caso di uno straniero di origini nigeriane a cui è stato applicato un divieto di ritorno per tutti i comuni della provincia per tre anni. Gli altri provvedimenti hanno riguardato divieti di ritorno dai comuni di Tolmezzo (4 casi), da Osoppo (3 casi), Bordano (1 caso), Trasaghis (1 caso), Villa Santina (1 caso), Paluzza (1 caso). Ulteriori provvedimenti sono al vaglio del Questore.
Si tratta di strumenti molto utili per contenere l’evoluzione anche dei fenomeni di criminalità diffusa e la pericolosità sociale. Nello specifico, tali misure sono state applicate nei confronti di persone che sono risultate inquadrabili come pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità: pregiudicati per vari reati, soprattutto per reati contro il patrimonio, traffico di sostanze stupefacenti, per comportamenti violenti contro la persona, per reati contro la pubblica amministrazione, per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Si tratta di persone che hanno un’età media tra i 20 e i 50 anni, di cui 4 sono donne.
Infatti lo scopo di questi atti amministrativi non è quello punitivo ma essenzialmente preventivo, per tutelare la società ma anche per porre limiti all’azione del soggetto deviante.
La Polizia di Stato opera anche con la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri, che spesso fornisce le segnalazioni al Questore, utili per poi procedere all’eventuale applicazione della misura di prevenzione ritenuta più opportuna.
Questa attività si integra con quella del controllo del territorio più tradizionale attraverso il costante operato della Squadra Volante ed i pattugliamenti di retrovalico per controllare la zona confinaria e l’attività info-investigativa.
A fronte di questa attività, emerge l’aspetto che, rispetto al 2017, i provvedimenti emessi nell’anno in corso sono triplicati; per i reati contro il patrimonio, specialmente riguardo ai furti, rispetto agli stessi periodi del 2016 e 2017 nell’ambito dei comuni carnici, si registra una flessione del 20% circa.