Dm Elektron, fino a maggio 2019 garanzie sul personale
Almeno fino a fine maggio 2019 le maestranze della Dm Elektron di Buja rimarranno tali. A metterlo nero su bianco ieri i vertici dell’azienda produttrice di schede elettroniche che hanno inviato alla Regione i propri piani di produzione per il sito, dopo la vertenza apertasi venerdì scorso con lo sciopero di una trentina di addetti, con presidio fuori dai cancelli della fabbrica, forma di protesta contro il trasferimento di alcune linee produttive in Romania.
LE DICHIARAZIONI DI MELCHIOR
«Così come ci era stato richiesto dal Governatore Fedriga e dagli assessori Bini e Rosolen abbiamo presentato i nostri piani di produzione che del resto erano comunque già noti spiega il titolare della Dm Elektron, Dario Melchior ; c’è il mio impegno personale e si tratta di garanzie che c’erano anche prima, nel senso che i nostri volumi di produzione, i numeri che abbiamo, sono superiori alle disponibilità di personale, tanto che avevamo richiesto proprio per tali ragioni di fare gli straordinari. Da qui, non capisco ancora i motivi che hanno portato allo sciopero».
Melchior spiegava nel pomeriggio di aver inviato agli uffici regionali tutte le documentazioni, «poi credo saranno i vertici dell’amministrazione a renderli noti ai sindacati dopo una loro valutazione».
IL PLAUSO DELLA REGIONE
«Si tratta di un primo passo incoraggiante – ha dichiarato nel pomeriggio di ieri l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen dopo aver ricevuto i documenti -; un passo che va accolto con soddisfazione. Naturalmente, tutti i soggetti interessati dovranno collaborare nei prossimi mesi per garantire la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento di Buia. Auspico pertanto che, a fronte di quanto comunicato dall’impresa, anche i lavoratori – invita Rosolen – valutino positivamente il segnale pervenuto con il ripristino delle condizioni ordinarie di produzione».
«La Regione – sottolinea infine l’assessore – continuerà a fare la sua parte, accompagnando il confronto tra azienda e lavoratori nella prospettiva di estendere le garanzie rese anche al periodo successivo al 31 maggio 2019, quando diventerà operativo il nuovo piano industriale».
I SINDACATI
Nella serata di ieri, alle 20, i sindacati di Fiom, Fim e Uilm hanno riunito in Municipio a Buja i lavoratori per confrontarsi sui prospetti presentati dall’azienda, sia in fatto di ore, sia di manodopera mensile: «È solo un primo passo per cercare di risolvere la questione – spiegava Gianpaolo Roccasalva della Fiom Cgil -; poi occorrerà capire con tavoli tecnici effettivamente come questi piani proseguiranno concretamente. Saranno i lavoratori a decidere se sospendere il presidio e rientrare in azienda oppure proseguire».
Oggi alle 14 arriverà al presidio il segretario generale dei metalmeccanici Marco Bentivogli, a portare tutto il sostegno e l’impegno della Fim Cisl.