Il terziario del Fvg tiene, ma per l’assessore Bini serve uno sforzo in più
“Il terziario del Friuli Venezia Giulia ha tenuto e nel turismo è cresciuto. A fronte di una Regione che sta investendo, chiediamo ora agli imprenditori uno sforzo importante e senso di responsabilità soprattutto per il mantenimento dei posti di lavoro”.
È il concetto espresso dall’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, alla presentazione del rapporto di ricerca sul terziario nel quarto trimestre del 2018. L’illustrazione, curata da Format Research per Confcommercio Fvg, si è tenuta a Trieste, nella sede della Regione di via Trento.
Nel corso del 2018, in Friuli Venezia Giulia sono nate 5.450 nuove imprese e ne sono cessate 5.750 (-300), con un saldo positivo solo con riferimento alle imprese del terziario (3.984 nate, 3.565 cessate, +419).
Per quanto riguarda la stagione dei saldi invernali si è registrato un leggero aumento del numero di visite negli esercizi commerciali del Friuli Venezia Giulia rispetto alla stagione precedente (gennaio 2018). Il dato, appena più accentuato nei comuni delle province di Trieste e Udine, ha trovato conferma anche negli incassi. Ha denunciato invece una flessione, sempre nell’ultimo trimestre 2018, l’indicatore di fiducia delle imprese regionali del terziario rispetto all’andamento dell’economia nazionale ed è leggermente diminuita in Friuli Venezia Giulia la richiesta di credito nel settore (29,5% le imprese che ne hanno fatto richiesta contro il 30% dei tre mesi precedenti).
Tra i problemi di fondo che compongono quelle che Bini ha definito “le nubi all’orizzonte”, figura la continua crescita dell’e-commerce, che determina anche una riduzione delle entrate erariali nelle casse della regione. Si tratta di una crescita che “non può essere arrestata ma deve essere regolamentata”.
“Per il terziario – ha evidenziato l’assessore – la Regione Friuli Venezia Giulia ha investito parecchio sia dal punto di vista normativo sia sotto il profilo delle linee contributive, perché riteniamo che si tratti di un settore che può dare molto. In particolare il turismo può crescere moltissimo”.
Per favorire la nascita di nuove strutture ricettive, Bini ha ricordato che è stato allungato il periodo di finanziamento (da 15 a 25 anni) e sono stati ampliati i massimali (da 500mila euro a 4 milioni) con copertura dell’investimento all’80 per cento.
L’altra priorità è data dai centri storici. “Dobbiamo farli ripartire, Regione e Comuni ma anche gli imprenditori – così Bini – devono adoperarsi”. Se proprio a chi investe in attività produttive la Regione chiede di profondere uno sforzo maggiore sul territorio del Friuli Venezia Giulia, al tempo stesso, a giudizio dell’assessore, “occorre superare in Italia un clima anti-impresa sviluppando politiche generali a vantaggio di chi genera lavoro”.
In Friuli Venezia Giulia le attese restano in ogni caso positive sull’occupazione nel terziario, secondo il sondaggio Format Research. Le imprese ipotizzano un’ulteriore crescita del numero degli addetti rispetto al trimestre precedente e l’indice di “sentiment” sale costantemente dal secondo trimestre 2018 al primo trimestre 2019.