Il nuovo Consorzio Turistico di Arta Terme valorizzerà l’intero territorio
“Non era possibile prescindere da una grande collaborazione fra pubblico e privato per realizzare un’iniziativa di grande successo che valorizza il turismo sul territorio della montagna grazie alla sinergia fra operatori turistici, l’amministrazione comunale di Arte Terme e il supporto della Regione FVG”.
A dichiararlo è il vicepresidente del Consiglio Regionale, Stefano Mazzolini, a margine di una serie di incontri a cui hanno partecipato anche l’assessore regionale alle Attività Produttive e Turismo Sergio Emidio Bini, il Sindaco di Arta Terme Luigi Gonano, l‘Amministratore Delegato di Terme del Friuli Venezia Giulia Dr. Salvatore Guarneri e la Presidente del Consorzio Turistico Chiara Gortani, direttrice dell’Hotel Gortani, giovane imprenditrice che vuole dare, insieme ai suoi colleghi, una sferzata di novità e di entusiasmo al territorio..
In particolare, Mazzolini afferma: “Sono molto soddisfatto per la nascita del consorzio. uno strumento di promozione turistica della nostra Carnia, che procede di pari passo con le risorse economiche che stiamo mettendo a disposizione per l’ampliamento del demanio sciabile, ma anche per il completamento della ciclabile Austria/Slovenia/Grado e, soprattutto, Carnia/Tolmezzo/Arta”.
Dopo circa un anno dalla sua costituzione, il Consorzio Turistico Arta Terme Benessere Alpino ha messo in luce i primi risultati con l’obiettivo di promuovere e vendere offerte turistiche integrate che intercettano turisti “nuovi” rispetto ai target oggi già presenti nell’area.
A tal proposito, il sindaco Gonano commenta: “Oggi sono veramente contento perché possiamo constatare che il nuovo Consorzio, in sinergia con gli Enti regionali preposti, potrà contribuire a portare quei risultati positivi sul nostro territorio che contribuiranno a valorizzarne le eccellenze e promuoverne le peculiarità”.
Non nasconde il proprio entusiasmo l’assessore regionale al turismo Sergio Bini, che aggiunge: “Quando sono gli stessi imprenditori ad affermare che per migliorare l’offerta turistica e soprattutto i servizi sono necessari investimenti privati, il sistema Regione non può che supportare queste azioni, ed è quanto abbiamo previsto nella legge finanziaria con la modifica del fondo sviluppo, finalizzata proprio per supportare azioni di miglioramento delle strutture ricettive. È importante che l’attività di promozione e valorizzazione del territorio che il Consorzio intende svolgere venga coordinata con gli indirizzi strategici che l’Assessorato al Turismo e Promoturismo FVG intendono perseguire in un’ottica di miglioramento dell’offerta complessiva per attrarre nuovi flussi turistici, anche attraverso una collaborazione con la Regione Veneto”.
“Per questo – conclude Bini – sosterremo l’operato del neo costituito Consorzio Silent Alps per ridare slancio ad un territorio che può offrire delle esperienze assolutamente suggestive sia dal punto di vista naturalistico che enogastronomico”.
Io che non sono un esperto di Inglese, ho tradotto silent, come silenzioso, silente, come assente. che sono un p’o’ di versi da “Benessere Alpino”. Detto questo, un plauso al nuovo Consorzio Turistico di Arta Terme, con l’appoggio della politica Regionale , con l’intento di valorizzare l’intero territorio e quindi in sinergia con tutte le politiche di sviluppo turistiche Regionali. Come succede spesso, per qualsiasi fatto di cronaca, si notano grandi titoli, ma si ignorano le linee guida delle opere che si vorranno realizzare, lasciando anche chi vorrebbe , specie in ambito locale, il proprio contributo di idee , nell’impossibilita’ di farlo. Tra i principali temi in essere, che ci penalizzano come immagine, quali soluzioni per il recupero di alberghi e manufatti ricettivi chiusi e lasciati come ricordo di tempi migliori. Terme di Arta in sinergia dei poli sciistici regionali, con completamento delle opere programmate ,tra cui la sospirata piscina, competitiva e dotata di tutti i confort. Strada 52 bis Carnica, con particolare attenzione a tutti i punti critici. Pista ciclabile, asportata dalla piena del But, nel parco termale, con asportazione di centinaia di mq. di area, per non aver prolungato la scogliera in destra del fiume di poche decine di metri. Quindi, in conclusione, auguri di buon lavoro a questi giovani coraggiosi convinti che anche la montagna offra delle possibilita’ di vita dignitosa, arginando sacche di spopolamento.
un comun turistic o che tal al ul clamasi nol pol vei une viabilitat da Medio evo. Fasei un gir ator par darte e vicinies e vedares che l’uniche strade metude a puest a je che das termes (che veve mancul bisugne di altris)
Sinceramente penso che per rilanciare la montagna o le “zone disagiate “ sarebbe opportuno toglierei un po’ di tasse (non solo chiacchiere dai governanti)…
L’acqua e della montagna e là si paga più che al mare….
Poi basterebbe che ii comuni sotto un tot di abitanti togliessero le tasse sulla seconda casa, ne gioverebbero tutti, bar, ristoranti, esercizi, imprese, ecc…ricordiamoci che in Carnia non c’è solo l’albergo o il b&b, ma anche milioni di attività che non funzionano più perché una seconda o terza casa non e mantenibile…
Io suggerirei a questi coraggiosi imprenditori di puntare su alcuni obiettivi ben precisi per incentivare le presenze turistiche in tutta la valle del But e senza fare grande affidamento sui politici. Non servono soldi pubblici per sviluppare il turismo in Carnia, ma buone idee e la volontà di realizzarle.
Anche Bolzonello & C. ad inizio legislatura fecero convegni / riunioni / proclami, ma poi…
Anche uno che non se ne intende di turismo riesce a capire che ci sono molte cose che non vanno.
Qualcuno mi sa spiegare come mai ad Arta ci sono più alberghi “CHIUSI” che aperti rispetto a 20-30 anni fa? E questo sarebbe un centro turistico?
Sarà sicuramente dura con i tempi che corrono, ma spero che questi imprenditori siano realisti e puntino veramente a qualcosa di produttivo e che garantisca loro un futuro migliore sopratutto dal punto di vista economico. Non è certo con i “turisti biciclettai” dei week-end (1 o 2 notti di permanenza max) che si possono risollevare le sorti di qualsiasi azienda alberghiera. Bisogna fare offerte per almeno una settimana di soggiorno, dare agevolazioni alle famiglie con bambini per incentivare questo tipo di turismo. Modulare le offerte in base ai periodi, ecc. ecc.
Loro sapranno sicuramente meglio di me che cosa vogliono.
Non dimentichiamo il personale. Se un dipendente viene fatto lavorare due o tre giorni a settimana non riesce certamente ad avere uno stipendio decente e quindi se ne va a cercar lavoro in altri lidi.