Marsilio (Pd): «La Lega parla di rilancio ma lascia in difficoltà la cava di Pramosio»
«L’attività estrattiva del marmo Grigio Carnico, la pietra naturale pregiata ricavata principalmente dalla cava di Pramosio, e che da alcuni anni rappresenta uno dei marmi maggiormente richiesti in Medio Oriente e nei Paesi dell’Est asiatico, rischia lo stop. I titolari dell’attività hanno richiesto alla Regione un ampliamento che non solo non arriva, ma che la maggioranza a traino leghista, che per mesi ha sbandierato la sua legge per il rilancio della competitività regionale, non ha nemmeno considerato».
A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Enzo Marsilio, denunciando la situazione di «stallo» dell’attività estrattiva nelle Alpi carniche.
«La proprietà dei terreni sui quali si trova la cava è in capo alla Regione Fvg e si trova all’interno dell’area silvo pastorale di malga Pramosio – prosegue Marsilio -. Un anno fa i gestori della cava hanno presentato un progetto di ampliamento in galleria della cava seguendo le principali tecniche di riduzione di impatto ambientale, ricevendo il parere favorevole della Valutazione di impatto ambientale-Via. Purtroppo, la normativa vigente prevede che le autorizzazioni riguardanti le cave, che solitamente hanno una durata almeno decennale, possono avvenire solo se il richiedente ha la disponibilità del terreno per l’intera durata del progetto».
«Inoltre – continua Marsilio – la Regione ha ritenuto e ritiene non possibile l’allineamento dell’affitto del terreno con quello della durata della concessione di cava. Pertanto, c’è il rischio fondato che la cava si fermi e non possa sviluppare le proprie attività, in un momento particolarmente favorevole per il mercato del grigio carnico. Ci aspettavamo che in una norma di legge sbandierata ai quattro venti dalla maggioranza regionale e dal titolo roboante “Misure urgenti per il recupero della competitività regionale”, tale questione venisse affrontata e risolta – conclude Marsilio -, invece che trattare, sotto questo titolo, questioni legate alla raccolta dei funghi o sull’attività venatoria».