Processo Coopca, nuovo rinvio a giugno
Oggi si è tenuta la prima udienza del processo Coopca presso il tribunale di Udine che segue la precedente dell’11 marzo, rinviata perché le notifiche a 11 dei 16 imputati sono arrivate troppo tardi.
In realtà si è trattato di una udienza tecnica che ha sancito lo scadere dei termini per le ammissioni delle parti civili. Da rilevare la mancata presentazione in questa veste della Regione FVG. Il GUP ha fissato la data del 13 maggio entro la quale gli avvocati avranno tempo per depositare le memorie difensive avverse alle costituzioni di parte civile (circa 300 quelle degli ex soci azionisti e prestatori) e la data del 20 maggio per queste ultime parti per ribadire le proprie posizioni. Il processo dovrebbe vedere fissato il collegio giudicante nella prossima udienza del 3 giugno prossimo. Quindi si entrerà probabilmente nel merito del procesimento solo in autunno.
Sono 16 gli ex vertici indagati, per i quali la Procura di Udine ipotizza reati fallimentari e abusiva raccolta del risparmio con l’aggravio, per i due ex presidenti, della truffa, dal momento che sono accusati anche di aver indotto alcuni soggetti ad acquistare azioni.
“La Regione Friuli Venezia Giulia non si è costituita parte civile nel processo penale, iniziato questa mattina al Tribunale di Udine, per il crac CoopCa: una contraddizione che desta molte perplessità e che non è stata motivata dall’Amministrazione regionale”. Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Cristian Sergo, commentando l’assenza della Regione tra le 275 richieste di ammissione come parte civile nel processo CoopCa.
“A marzo – ricorda Sergo – abbiamo presentato una mozione, approvata dal Consiglio regionale, che impegnava la Giunta a valutare la possibilità di costituirsi parte civile nel processo CoopCa. Lo ritenevamo un gesto di responsabilità e di tutela non solo di soci, azionisti e lavoratori della Cooperativa Carnica ma dell’intero comparto cooperativo, gravemente danneggiato da questa vicenda e da quella delle Cooperative Operaie di Trieste”.
“Ma soprattutto – aggiunge il consigliere M5S – se l’Amministrazione ha ritenuto di non costituirsi parte civile, sarebbe il caso che almeno, a quattro mesi dall’istituzione del Fondo di ristoro regionale, provveda con urgenza ad erogare le risorse accantonate per il risarcimento dei danni economici subiti dai risparmiatori coinvolti in questa vicenda”.
“Ce lo chiedevamo con la precedente Giunta e ce lo chiediamo anche oggi: se la convinzione è di avere fatto il massimo in termini di vigilanza, semmai il processo penale dovesse portare a individuare responsabilità, è incomprensibile non costituirsi parte civile – conclude Sergo – Un atto che sembrerebbe dare ragione a chi ha sempre ritenuto che invece la Regione sia tra i responsabili di questa situazione”.