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A Gemona il nuovo restauro del documentario “La Sentinella della Patria”

Era il 1997 quando al Cinema Sociale di Gemona fu proiettata, per la prima volta dopo decenni, una “ricostruzione critica” del mitico documentario sul Friuli La sentinella della Patria realizzato da Chino Ermacora nel 1927 per conto del Luce, che intendeva celebrare il decimo anniversario dalla fine della Grande Guerra.

Di questo delicato omaggio dello scrittore tarcentino alla propria terra si erano perse le tracce sin dai primi anni Trenta – solo il critico Mario Quargnolo ne ricordava di tanto in tanto l’importanza storica e artistica – e una copia completa del film non è mai stata ritrovata.

La riscoperta nel 1996 a Milano, nell’archivio di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, di una copia in formato ridotto 9.5mm intitolata Il Friuli nei ricordi della Grande Guerra, nella grazia dei suoi costumi aveva consentito, con il supporto di altri frammenti, quella prima ricostruzione curata dai due cineasti per conto della Cineteca del Friuli e di Cinemazero.

Grazie al successivo ritrovamento nel Fondo Simonelli del Kinoatelje di Gorizia di nuovi materiali fondamentali, fra cui scene inedite su supporto nitrato 35mm, oggi è possibile presentare una ricostruzione nuova, con immagini di migliore qualità, più completa e filologicamente attenta, realizzata dalla Cineteca del Friuli con il fondamentale sostegno della Fondazione Friuli.

La “nuova” Sentinella della patria sarà presentata in anteprima giovedì 15 luglio a Udine (Giardino Loris Fortuna, Piazza 1° Maggio, ore 21.30), venerdì 16 a Gemona (Parco di Via Dante, ore 21.30) e sabato 17 a Sacile (Corte Palazzo Ragazzoni, ore 21.15). Sono previste sedi alternative al coperto in caso di pioggia.

Le musiche composte da Glauco Venier per la prima versione sulla base di un repertorio di canti e villotte della tradizione friulana sono state orchestrate dal maestro Michele Corcella che dirigerà nell’accompagnamento dal vivo un inedito ensemble formato dai musicisti della Zerorchestra e dell’Accademia Musicale Naonis di Pordenone. Completa lo spettacolo la partecipazione coreografica del Gruppo Folcloristico “Federico Angelica” Danzerini di Aviano, eredi dei danzerini che si vedono nel film, nella sequenza delle “nozze friulane” girata a Castel d’Aviano.

Toccando moltissime località della regione – dalla Carnia alla Val Resia, al Lago di Raibl, a Udine, Gemona, Venzone, Osoppo, Colloredo, Tricesimo, Torreano di Martignacco, Cividale, Aquileia, Villa Manin, Spilimbergo, Aviano, Sacile, Pordenone, Grado, Gorizia, Redipuglia, Monfalcone – le immagini della Sentinella ci conducono dalle piccole comunità montane con i ritmi scanditi dal lavoro dei contadini ai pescatori che tessono le reti lungo la laguna, quindi attraverso le città d’arte, mentre le didascalie, oltre a identificare i luoghi, celebrano la pace, sottolineando che solo pochi anni prima quegli armoniosi paesaggi erano stati gli scenari di un sanguinoso conflitto.

Il progetto di ricostruzione portato a termine dalla Cineteca si è avvalso anche della collaborazione dell’Istituto Luce, che ha messo a disposizione l’intera sequenza delle “nozze friulane”. Altri materiali provengono dall’edizione ridotta in 9,5mm della copia della collezione privata del triestino Paolo Venier. In tutto sono stati recuperati 45 minuti sulla durata originale di circa un’ora. Per una ricostruzione quanto più corretta possibile ci si è basati su documenti d’epoca, traccia primaria per dare un ordine corretto alle scene sopravvissute e per i titoli delle 4 parti in cui l’opera è suddivisa: “dalle Alpi al mare redenti”, “Sul solco della storia”, “Usi e costumi tradizionali”, “Sulle orme della Grande Guerra”. Le lavorazioni sono state eseguite presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna.