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A San Daniele il racconto delle origini della bicicletta 

La bicicletta sta vivendo oggi la sua terza giovinezza quale simbolo della locomozione sostenibile, ma le sue origini si perdono ormai nelle nebbie dei secoli. Cosa può avere a che fare la bicicletta con un’eruzione vulcanica in una sperduta isola dell’Oceano Pacifico? Che mistero avvolge l’invenzione della pedivella e perché non esiste un suo brevetto a Parigi, la città che per prima vide il velocipede sfrecciare sui suoi boulevard ? Quale ruolo ha avuto una famiglia alto borghese di armatori di navi nella fabbricazione dei bicicli? Come arriva il velocipede in Italia e perché la sua produzione si sviluppò proprio a Milano? Chi furono gli artefici delle invenzioni delle gomme pneumatiche e di molti altri meccanismi che ancora oggi sono fondamentali sulle nostre auto? Per conoscere le risposte a queste domande, sabato 1° luglio alle 20.30, nell’ex Monte di Pietà a San Daniele, verrà presentato il libro “Alle origini della bicicletta – 1. l’evoluzione tecnica”. L’autore è Alfredo Azzini, cultore della storia di auto e velocipedi e presidente dell’Avi (associazione italiana velocipedi), che in quest’occasione parlerà degli antenati delle attuali due ruote con un affascinante excursus storico della evoluzione tecnica del mezzo. L’ultimo libro sulla storia completa del velocipede è stato pubblicato in Italia nel 1946: un’opportunità, quindi, per sentire dalla viva voce dell’autore alcune delle scoperte storiche e degli aneddoti legati alla bici. Partecipare alla presentazione sarà anche un buon pretesto per visitare la mostra “1965-1975: da Felice Gimondi a Francesco Moser, un decennio d’oro del ciclismo italiano”, ospitata nella stessa sede.