A Tarvisio Protezione Civile e Forze dell’Ordine per accogliere i profughi
La situazione dei transiti dei profughi ucraini a Tarvisio, all’angolo a Nord-Est del Friuli Venezia Giulia, in prossimità dei confini con Slovenia (a Est) e Austria (a Nord) è sotto controllo con pochi autobus e veicoli privati, di passaggio. Lo assicura il sindaco di Tarvisio (Udine), Renzo Zanette.
“Il transito avviene esclusivamente tramite l’autostrada – rileva Zanette – C’è il controllo dei documenti e poi proseguono il viaggio per la destinazione finale. Noi abbiamo semplicemente adempiuto al censimento degli immobili sollecitato dalla Prefettura nel caso qualcuno intendesse fermarsi qui, circostanza che nella prima settimana di conflitto non è ancora avvenuta. Sappiamo degli arrivi, ma nessuno passa di qui”.
Anche le forze dell’ordine che pattugliano il confine non ravvisano problemi: “Vigiliamo gli ingressi a piedi o in auto dalla cosiddetta Rotta balcanica, che hanno ovviamente dinamiche completamente diverse – fanno sapere agenti e militari in servizio – in quel caso, qualche movimento si nota, magari sui treni in arrivo dall’Austria. Con i profughi ucraini c’è solo in A23 un fugace passaggio, a Coccau (frazione di Tarvisio), dove i colleghi della Polizia di frontiera fanno un lavoro di verifica degli ingressi”.
A quanto ci risulta da questi primi giorni, Tarvisio è meta secondaria, scelta solo da chi proviene da determinate zone: in genere il percorso più breve porta a entrare in Italia dal valico triestino di Fernetti. Per assicurare sostegno, la Protezione civile regionale Fvg ha allestito alcune strutture mobili dove i profughi in arrivo possono attingere acqua e beni di prima necessità dopo il lungo viaggio e prima di ripartire alla volta delle diverse regioni italiane cui sono diretti.