A Timau il libro sugli sbarramenti della fortificazione permanente 1950-1992
Sabato 15 luglio alle ore 20.30, presso la sala polifunzionale “Casa della Gioventù San Pio X” di Timau (l’edificio adiacente al Museo della Grande Guerra), si terrà la presentazione del libro “La Fortezza degli Alpini – Gli sbarramenti della fortificazione permanente 1950-1992” di Matteo Chiaruttini, Filippo Cappellano e Enzo Mosolo, pubblicato dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, con il fine di diffonderne la conoscenza e di valorizzare il caratteristico contesto di questa particolare area geografica, in particolare la grande importanza storica delle fortificazioni del Vallo Alpino Littorio. Infatti, il territorio del comune di Paluzza presenta diverse testimonianze del passato: in primis la stessa Via Julia Augusta, che è ricalcata dal tracciato stradale per il valico confinario di Monte Croce Carnico, il Museo della Grande Guerra di Timau, l’Ossario con le spoglie di 1763 caduti oltre ad un esteso sviluppo di sentieri, trincee e caverne lungo le creste di confine, inserite in parte nell’ambito del “Museo all’aperto “Freikofel/Passo Cavallo/Pal Grande”.
Oltre a tutto ciò, è stato possibile valorizzare anche quei manufatti che detenevano interesse militare fino ai tempi recenti, come ad esempio alcune opere fortificate delle sistemazioni difensive di “Torre Moscarda” e “Monte Croce Carnico”, facenti parte degli sbarramenti trattati nel libro. La data della presentazione non è casuale e si inserisce nel lasso temporale, tra il 15 ed il 16 luglio, corrispondente ai giorni di apertura di un’opera musealizzata presso il Passo di Monte Croce Carnico (Opera 1) che, gestita dall’ associazione ASSFNE, ricalca la situazione operativa della “Guerra Fredda”.
Lo stesso sito ricade nel progetto “Frontiera Est”, promosso sul portale creato da una collaborazione tra l’Università di Udine, l’Associazione Friuli Storia e Harvard Cold War Studies.
L’opera editoriale esamina gli sbarramenti della fortificazione permanente di montagna nel periodo storico compreso tra il 1950 ed il 1992, dalla nascita alla dismissione di tutto l’apparato approntato dall’ Esercito Italiano alla frontiera nord orientale. Il titolo ricorda la specialità “Alpini d’Arresto” che, per circa 30 anni, si è occupata della fortificazione nell’ambito montano, reparti preceduti dai Raggruppamenti Alpini da Posizione, già di Frontiera e dai Battaglioni da Posizione, costituiti nel 1951 con uomini e materiali del 6 e dell’8 Reggimento Alpini. Da ciò si evince la paternità “Alpina” attribuita, nel periodo post bellico, ad una parte di quei manufatti che furono ereditati dal vecchio “Vallo Littorio”. In quest’ ambito, nel periodo precedente alla guerra, furono costruite, in tutta fretta, una vasta moltitudine di opere fortificate, volute dal governo di allora per fronteggiare la minaccia che rappresentava l’esercito tedesco dopo l’annessione dell’Austria.
Il volume affronta l’evoluzione della fortificazione permanente nei suoi vari e molteplici aspetti, in parte anche è stato affrontato anche il tema della pianificazione operativa di impronta strategica ed interconnesso con i piani di guerra della NATO nello scacchiere del Sud-Europa, di importanza determinante ai fini della comprensione dei motivi, dei tempi e delle modalità che indussero i vertici dell’Esercito alla costruzione o ricostruzione delle varie linee ed aree fortificate.
“Considerata la grande importanza della pubblicazione e l’orgoglio di ospitare il co-autore Matteo Chiaruttini, giovane studioso carnico, attualmente uno dei migliori conoscitori storici dell’argomento trattato, invito tutti a partecipare all’evento”, dice Luca Piacquadio, direttore del Museo della Grande Guerra timavese.