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A Tolmezzo si celebrano i 30 anni dell’Inventario fitopatologico delle foreste Fvg

Trent’anni di osservazione, monitoraggio, studio e condivisione di informazioni e dati per raggiungere l’obiettivo più importante: sorvegliare e proteggere i nostri boschi, patrimonio prezioso della regione, da organismi nocivi, come insetti o funghi patogeni, e valutare gli effetti degli eventi meteorici. Sarà celebrato sabato 14 dicembre dalle 9.30 alle 12.30 nella sala convegni della Comunità di montagna della Carnia a Tolmezzo, il 30° anniversario dell’Inventario fitopatologico delle foreste del Friuli Venezia Giulia, Bausinve, il sistema che permette di tenere sotto controllo lo stato di salute delle nostre foreste attraverso il costante rilevamento sul territorio dei danni alle piante forestali.

L’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa), ente promotore dell’attività, in collaborazione con il Corpo forestale regionale, organizza un incontro nel quale si potranno ascoltare le numerose voci che hanno contribuito e valorizzato questo strumento sin dal 1994. Un’occasione per ripercorrere la storia dell’Inventario – che fino ad oggi ha raccolto quasi 10mila schede di segnalazione di danni – ma anche per guardare al futuro, tracciando la strada per sostenere i cambiamenti che le nostre foreste stanno affrontando. 

L’incontro si aprirà con i saluti di Massimo Stroppa, direttore dell’Ispettorato forestale di Udine. Seguiranno poi gli interventi di Emilio Gottardo, già dirigente regionale, che ricorderà le origini dell’Inventario, e di Iris Bernardinelli e Claudia Bassi, del Servizio fitosanitario di Ersa, che sveleranno alcuni dei dati più importanti acquisiti nei 30 anni di percorso. Pier Paolo De Biasio, dell’Ispettorato forestale di Tolmezzo, tratterà il tema degli schianti boschivi in Friuli Venezia Giulia, mentre Massimo Faccoli, docente dell’Università di Padova e uno dei maggiori esperti in Europa in materia di insetti xilofagi (che si nutrono di legno, risultando quindi dannosi sia per la sopravvivenza degli alberi sia per i prodotti legnosi che se ne possono ricavare), presenterà come i dati dell’Inventario siano stati utilizzati nella ricerca scientifica.

Si parlerà poi nello specifico di bostrico tipografo, il coleottero che, ancor più dopo la tempesta Vaia, sta mettendo a repentaglio la vitalità dell’abete rosso, soprattutto a bassa quota, trasformando talvolta in modo rilevante le caratteristiche dei boschi e dei paesaggi montani. Ancora, un intervento sarà dedicato agli organismi nocivi da quarantena, tra cui l’agrilo del frassino, di cui si teme l’arrivo, e lo scarabeo giapponese, individuato anche in regione e capace di distruggere tappeti erbosi, defogliare piante selvatiche, da frutto, ornamentali oltre che forestali.

Da ultimo prenderanno parola Laura Della Mea, Grazia Romanin, Elisa De Belli e Giulia Lena, personale del Corpo forestale regionale, che, in rappresentanza dei rilevatori Bausinve, riporteranno le loro esperienze nel rilevamento dei danni sul territorio. Grazie alla formazione continua ricevuta da Ersa, con cui collabora in modo costante e proficuo, il personale del CFR dedicato controlla lo stato di salute dei nostri boschi, valuta la presenza di situazioni critiche o episodi non noti e li segnala attraverso la compilazione delle schede che confluiscono nell’inventario di cui ricorre il trentennale.