Accoglienza migranti a Gemona, dopo sei mesi ecco il bilancio dei volontari
A 6 mesi dall’annuncio che anche Gemona avrebbe avuto l’occasione di ospitare dei richiedenti asilo si può tracciare un primo bilancio sulle attività del Coordinamento Accoglienza gemonese.
“Il coordinamento – spiegano in una nota i promotori – è nato dalla volontà di affrontare ogni possibile problema e difficoltà che l’arrivo dei primi richiedenti asilo presso la struttura Agli Amici, Lì di Jeur in Godo, potesse comportare per i richiedenti stessi o per la popolazione, e successivamente ha esteso la sua azione ai nuovi arrivi nel gemonese.
Gemona ha subito dimostrato di essere una realtà in grado di mobilitare una rete di solidarietà molto estesa e capace. Ai privati cittadini si sono prontamente aggiunte una miriade di associazioni di volontariato, dalla Caritas a Lega Ambiente, dall’AGESCI all’Associazione Pense &Maravee, da Amnesty International a Fareassieme FVG, fino all’AVULSS, San Vincenzo, Bravi Ragazzi e all’Auser. L’obiettivo del coordinamento è stato proprio di dare operatività armoniosa a queste differenti realtà”.
“Volendo costruire un ponte tra i richiedenti, per noi null’altro che “nuovi borghigiani”, e la popolazione locale, si può affermare che questi primi mesi sono serviti principalmente per gettare un solido pilastro che poggi all’interno della struttura “Agli Amici” di Godo e dei suoi ospiti. Fin da subito la CRI, a cui sono affidati i richiedenti nella struttura, si è dimostata aperta al nostro intervento e grazie a questa disponibilità è stato possibile iniziare diverse attività.
Dopo un primo momento di convivialità, con un pranzo che ha mescolati i cibi preparato dai nuovi borghigiani con quelli dei vecchi e varie attività che hanno favorito la reciproca conoscenza, abbiamo creato alcuni gruppi che si sono
dedicati a varie attività:
– Gruppo escursioni: riscoprendo la nostra conoscenza del territorio, abbiamo portato i nuovi borghigiani a camminare sulle nostra montagne e zone significative, come i monti Quarnan e Cumieli, il lago di Cavazzo, i Forti di
Osoppo e San Rocco. In queste occasioni abbiamo scoperto molte affinità con i nuovi borghigiani come la comune provenienza da zone montuose caratterizzate dall’allevamento di bestiame;
– Gruppo insegnanti: partendo dalla disponibilità di alcuni insegnanti, siamo riusciti a tenere corsi di italiano per quattro pomeriggi a settimana, trovando peraltro allievi disponibili e collaborativi;
– Gruppo cucina: se passate Li di Jeur il mercoledì è probabile che troviate un menù variegato che mescola tradizione friulana, pakistana e afgana. Il merito è di alcuni ottimi cuochi presenti nella struttura e del gruppo di curiosi di cucina che in quel giorno vi si reca per imparare e insegnare nuove ricette;
– Gruppo sportivo: grazie alla disponibilità del Centro Parrocchiale Glemonensis due volte alla settimana potremo recarci in palestra con i nuovi borghigiani per svolgervi attività sportive. L’idea è di coinvolgere le realtà del circondario in tornei;
– Gruppo orto: questa attività, ormai slittata alla prossima stagione favorevole, intende realizzare un orto gestito dai nuovi borghigiani di Godo in un lotto messo loro a disposizione da un loro vicino.
“Oltre alle attività proposte dai gruppi, cerchiamo di cogliere al volo le opportunità che di volta in volta possono capitare. Nello scorso settembre, ad esempio i nuovi borghigiani hanno fatto propria la proposta di Lega Ambiente ed hanno aderito all’iniziativa Puliamo il Mondo operando con entusiasmo in zona lago Minisini e a Braulins. La disponibilità degli aderenti al coordimento, da Godo si è naturalmente estesa ai nuovi arrivati ospitati dalla Caritas in vari appartamenti a Gemona, e, con un certo motivato orgoglio, siamo ora in grado di fare da riferimento (e magari da esempio) anche per i paesi e le strutture del circondario, visto che un po’ ovunque stanno sorgendo affini iniziative di solidarietà”.
“A breve inoltre, anche grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale di Gemona, partirà un progetto, finanziato dalla Regione, che offrirà ai nuovi borghigiani la possibilità di partecipare a lavori volontari gratuiti nel territorio godendo delle necessarie coperture assicurative e della necessaria formazione. I richiedenti, seguiti in ciò da un tutor che ne curerà la formazione e agirà da mediatore tenendo i contatti con il Comune, le borgate e le varie associazioni, avranno così un’importante occasione di conoscere il territorio e la realtà locale attraverso un meccanismo dell’“imparare facendo”. Questa, assieme alle altre attivà intraprese, ci permetteranno di completare il ponte costruendo con pazienza il secondo pilastro sulla sponda locale.”
“nuovi borghigiani”!!!!?????? MA VERGOGNATEVIIII!!
A nome di tutti i cittadini di Gemona, anche di quelli più ombrosi che manifestano sentimenti di diffidenza o di rabbia contro i “nuovi borghigiani”, esprimo la più sincera stima nei confronti dei volontari e delle associazioni gemonesi. Nessuna migliore testimonianza per combattere l’odio e la paura che dimostrare con azioni semplici e concrete il valore della solidarietà e della fraternità. Il Friûl al ringracie e nol dismentee! (Maria)