Acqua, ok unanime dal Consiglio regionale alla mozione sugli sconti per i residenti in montagna
L’acqua, bene comune, mette d’accordo tutti. Con 38 voti favorevoli, nessun astenuto e nessun contrario, il Consiglio regionale ha approvato una mozione presentata da Markus Maurmair (Fratelli d’Italia) che chiede alla Giunta di “attivare un tavolo con Ausir e i gestori del servizio idrico integrato per avviare politiche di contenimento dei costi dell’acqua per le abitazioni”, a vantaggio dei residenti nei comuni e nelle frazioni montane, quelle di fascia C.
Il beneficio andrebbe a premiare “gli utenti domestici già allacciati con il contatore per il conteggio dei consumi”, fungendo in questo modo da stimolo “alle 16mila utenze domestiche, che rappresentano il 47% del totale, ancora prive di questo strumento”, in base ai dati riferiti dallo stesso consigliere di FdI in Aula. La mozione prevede anche di favorire la consapevolezza di un corretto impiego dell’acqua in quelle aree, con Maurmair che ha ricordato i troppi rubinetti lasciati aperti per non far gelare gli impianti nella stagione invernale. Un problema richiamato anche da Marco Putto del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, che è stato il primo dai banchi delle minoranze a esprimere apprezzamento per la mozione.
Nel corso del dibattito in Aula, il testo di Maurmair ha infatti guadagnato non solo l’aggiunta firme degli altri gruppi di Maggioranza ma anche un significativo consenso da parte delle Opposizioni. Pur con qualche distinguo sulla coerenza del Centrodestra in materia, espresso in particolare da Serena Pellegrino (Avs) – che a proposito di sprechi ha ricordato, rivolgendosi all’assessore Fabio Scoccimarro, il problema delle perdite dalle condutture – Andrea Carli del Pd (che ha definito il Centrodestra “insensibile” rispetto alle sue passate proposte sull’azzeramento dell’Ilia e il rafforzamento della benzina agevolata nelle zone montane) e Rosaria Capozzi del M5S, che trova “contraddittoria” con lo spirito della mozione la scelta di rafforzare l’innevamento artificiale in montagna.
Via libera alla mozione anche da Massimo Mentil (Pd), quasi sorpreso “di trovarsi per una volta d’accordo con il collega Mazzolini”. L’esponente dem ha ricordato però che “in alcuni comuni montani non è facile installare i contatori in tutte le case, e il Cafc è al lavoro per risolvere questo problema”. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha subito annunciato il suo voto favorevole “perché i princìpi generali sono condivisibili”, chiedendo e ottenendo qualche variazione su riferimenti che gli suonavano impropri, mentre Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto-Civica, ha ricordato il valore della legge regionale che vent’anni fa definì l’acqua “diritto umano inalienabile”.
Per la maggioranza di Centrodestra è intervenuto il consigliere Stefano Mazzolini (Fedriga presidente): “Ho votato con piacere questa mozione presentata da Maurmair perché ritengo che sia giusto garantire un costo dell’acqua più equo per chi vive in montagna. L’acqua è una risorsa pubblica e appartiene a tutti, ma chi abita in zone montane affronta costi della vita più elevati rispetto ad altre aree del Friuli Venezia Giulia. Per questo è fondamentale intervenire con politiche che permettano di ridurre il prezzo dell’acqua per le famiglie e le imprese di questi territori. La mia proposta è che già al contatore l’acqua costi meno, affinché chi sceglie di vivere e lavorare in montagna possa beneficiare di un reale vantaggio economico. Agevolare queste comunità con sgravi e tariffe ridotte significa investire nel futuro della montagna, contrastare lo spopolamento e sostenere un’economia locale più forte e resiliente. L’approvazione unanime dimostra quanto sia fondamentale supportare i territori montani con misure concrete. La Regione Friuli Venezia Giulia sta già portando avanti numerosi interventi per migliorare la qualità della vita in queste aree, con investimenti nella viabilità, incentivi fiscali per le aziende e azioni per garantire nuove opportunità di lavoro. La riduzione del costo dell’acqua è un ulteriore passo in questa direzione”.
Sempre per il centrodestra è intervenuto un altro esponente dell’Alto Friuli, Manuele Ferrari della Lega: ” “Attiveremo con l’Ausir e i gestori del servizio idrico integrato delle iniziative che mirano a
contenere i costi dell’adduzione dell’acqua nelle abitazioni in montagna. In particolare verremo incontro a chi abita nelle aree particolarmente disagiate. Stimoliamo l’installazione di contatori in tutti gli immobili a uso residenziale. Dobbiamo sostenere politiche per favorire il corretto impiego dell’acqua e della sua gestione tra le popolazioni montane e qui bisogna intervenire. Ben vengano i confronti con Ausir e le politiche per andare incontro a quelle famiglie che vivono in queste zone e che fanno molti sacrifici, dovendo sopportare costi della vita molto alti. Siamo consapevoli del grande servizio che svolgono determinate attività commerciali di queste zone, che garantiscono l’occupazione della manodopera locale. L’installazione dei contatori idrici è fondamentale. La nostra Amministrazione regionale lavora per migliorare l’efficienza nella gestione delle risorse idriche e favorirne un utilizzo più responsabile”.
È stato poi Carlo Grilli ad annunciare l’adesione globale del gruppo di Fp, imitato poi da Michele Lobianco per Forza Italia.
Dall’assessore Scoccimarro è giunto un ulteriore spunto a proposito degli sprechi: “Avete giustamente segnalato il problema delle condutture, ma ho sentito parlare poco dei pozzi artesiani, che sprecano 1 miliardo di metri cubi all’anno, il 20 per cento del fabbisogno d’acqua dell’Italia”.
Nel rispondere ad alcune sollecitazioni emerse nel corso del dibattito, Maurmair ha auspicato che dopo l’approvazione della mozione “arrivino anche le risorse, necessarie al tavolo con Ausir e i gestori per dare seguito agli obiettivi che ci siamo proposti”.