Ad Amatrice prende forma il bypass del ponte curato dalla Protezione Civile FVG
Con la posa di una prima base di cemento armato comincia a prendere forma il bypass del Ponte a Tre Occhi ad Amatrice, opera in cui è impegnata la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, che collabora con il Genio militare, insieme ai Vigili del Fuoco e all’Azienda strade Lazio (Astral).
Su questa prima struttura di sostegno vengono appoggiati trenta elementi scatolari incastrati tra di loro, la cui collocazione sarà completata a breve. Sopra gli scatolari sarà quindi apposto un altro strato di cemento armato, indispensabile per garantire la coesione dei moduli e la ripartizione del carico: di questa terza operazione si prevede il completamento entro la serata.
L’ultimo passaggio per rendere agibile il guado, capace a quel punto di sopportare qualsiasi carico di traffico pesante, sarà il getto di uno spessore di tre centimetri di asfalto per il quale bisognerà attendere venerdì, quando gli strati armati saranno definitivamente rappresi e consolidati.
Il Ponte a Tre Occhi, irreversibilmente lesionato dal sisma, costituiva uno snodo strategico per l’accesso dei mezzi di soccorso e il guado realizzato a valle sulla strada 260 permetterà con la sua struttura e la carreggiata di 6 metri di riattivare il flusso veicolare a distanza di circa 1,5 chilometri dal centro di Amatrice.
Sempre oggi il personale tecnico della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha allestito nella Dicomac (Direzione di comando e controllo della Protezione civile nazionale) di Rieti il polo cartografico per l’elaborazione dei dati della tecnica di rilevamento lidar, basata sui dati topografici ad alta risoluzione acquisiti per via aerea, grazie all’elicottero, unico in Italia nel suo genere, messo a disposizione dal Friuli Venezia Giulia. I primi dati grezzi potranno essere disponibili già venerdì 2 settembre.