Ad Arta Terme la prima edizione del Winter Folk Festival
Un weekend sonoro, vitale e multiforme che raccoglierà esperienze musicali molto diverse tra loro, colonna sonora ideale di questo tempo d’Avvento: il 12 e 13 dicembre Arta Terme sarà animato dalla prima edizione del Winter Folk Festival. La località termale, addobbata a festa e con le bancarelle del tradizionale Mercatino di Santa Lucia, diventerà lo scenario in cui musicisti di fama internazionale italiani e stranieri porteranno la loro voce e musica a risuonare in spazi aperti e chiusi così da rendere ancor più magica l’atmosfera prenatalizia.
Folk e world music come espressione moderna di contaminazioni proprie sia delle aree di confine, quale è appunto la Carnia, che della nuova società complessa che avvicina e confronta culture diverse. Noti musicisti si alterneranno in concerto lungo le strade del Mercatino di Santa Lucia, nelle piazze, in vari locali e alberghi di Arta: il Duo Michele Pucci (virtuoso chitarrista) – Massimo Gatti (uno dei migliori mandolinisti europei di genere moderno); il Duo Giulio Venier (violinista, premiato come miglior musicista e ricercatore del FVG) – Lino Straulino (antautore, chitarrista polistrumentista carnico esponente di spicco della “Gnove musiche furlane”); il Trio Griff (ovvero Remi Decker, Colin Deru, Raphael De Cock che suonano e cantano antiche melodie usando vari tipi di cornamuse e flauti); il quartetto Antiche Ferrovie Calabro-Lucane (Ettore Castagna, Domenico Corapi, Gianpiero Nitti, Giuseppe Ranieri, strumentisti e ricercatori di talento nel mondo etno-musicale meridionale); Fabio Turchetto, talento italiano del Bandoneon, vanta prestigiose collaborazioni e ha suonato in diversi teatri nel mondo.
La Direzione artistica è affidata a Giulio Venier, musicista legato al territorio della Carnia per origini e formazione, che in collaborazione con Maria Lina Marescutti (organizzazione) e Carnia Welcome che ha ideato la manifestazione.
I PROTAGONISTI
MASSIMO GATTI – Mandolino
Massimo Gatti può essere considerato uno dei migliori mandolinisti europei di genere moderno. Cinquantotto anni, milanese, ha sviluppato il suo notevole bagaglio tecnico dall’incontro con il bluegrass, una grande passione tutt’altro che dimenticata. Nel 1977 fonda i Bluegrass Stuff la prima bluegrass band italiana, tuttora attiva, e avvia numerosi progetti tutti all’insegna di una musica rigorosamente acustica. Ha collaborazioni importanti con esponenti di spicco della scena musicale italiana e ottiene riconoscimenti entusiastici dalla critica di tutto il mondo per la sua produzione musicale con il CD “Frangenti”.David Grisman dice di lui”Massimo Gatti “… Massimo Gatti è nel mondo, uno dei mandolinisti della nuova generazione che stanno reinventando la musica per mandolino e di ciò mi congratulo con lui.” Con varie formazione ha registrato finora una ventina di cd, mentre ha partecipato a molti altri lavori. Da ricordare la sua collaborazione all’ultimo disco di Fabrizio De Andrè Anime Salve, nel bellissimo pezzo di apertura dal titoloPrincesa.
MICHELE PUCCI – Chitarra Flamenca
All’età di 10 anni inizia lo studio del violoncello, sotto la guida di Mario Brunello. Dopo cinque anni lascia la pratica di questo strumento per cominciare a suonare, da autodidatta, la chitarra classica.In seguito si dedica allo studio della chitarra flamenca, collabora in Italia e all’estero con ballerini,chitarristi e “cantores”della scena flamenca internazionale. In trio, nell’ambito della musica tradizionale friulana, col “ProgjètMarilenghe” (Marisa Scuntaro, Lucia Clonfero) e col progetto crossover “Kythara” assieme a Enrico Milanesi e Francesco Bertolini; in duo, col violinista folk Giulio Venier, col mandolinista bluegrass Massimo Gatti e col chitarrista brasiliano Alberto Chicayban. Ha prodotto 15 CD due dei quali a suo nome. Suona una chitarra flamenca “Hermanos Conde” del 1974 ed una “Thomas Orgler” del 2014, ed è stato dimostratore della chitarra semiacustica Manne.
GIULIO VENIER
Violinista e polistrumentista, ininterrottamente e assiduamente dal 1979 studia etnomusicologia frequentando i corsi del D.A.M.S. di Bologna con Roberto Leydi, Placida Staro, la prof. Tullia Magrini, Pietro Sassu, Giampaolo Gri e contemporaneamente si occupa di ricerca sulla musica popolare Friulana e Resiana raccogliendo registrazioni e testimonianze. Numerose sono le partecipazioni, le pubblicazioni e i lavori discografici in tutti questi anni sulla musica popolare e in particolare sul violino popolare.
Ha collaborato con moltissimi musicisti a livello nazionale e internazionale partecipando a numerosissimi festival. Nel 2013 riceve dal Comune di Resia la nomina di Ambasciatore all’Unesco per la candidature della conservazione della tradizione musicale resiana. Nello stesso periodo riceve il Premio Ducale come miglior musicista e ricercatore del FVG.
LINO STRAULINO
Cantautore, chitarrista, nonché polistrumentista carnico, Lino è un esponente di spicco di quella che viene definita come la ‘Gnove musiche Furlane’ (‘Nuova musica Friulana’), una corrente musicale sviluppatasi negli anni ’90 in Friuli e caratterizzata dall’utilizzo del Friulano come veicolo di espressione in un contesto nuovo, in cui la lingua viene sperimentata su generi musicali diversi e non indigeni, quali il folk blues, il neo-folk, la pachanga, il rap, l’hip-hop, il metal, il punk ed altri generi commerciali.
Lino, oltre ai suoi lavori in lingua Friulana, si è impegnato anche nella produzione di opere in italiano ed inglese componendo, arrangiando e suonando, inoltre, in diversi album, tutta la sua musica.
GRIFF TRIO (Belgio)
Remì Decker, Colin Deru e Raphaël De Cock, dal percorso musicale quanto mai variegato e dalle importanti esperienze prima di formare il gruppo, suonano melodie in uno stile particolare usando vari tipi di cornamusa e flauti; si avvalgono anche della calda voce di De Cock, musicista che ha studiato le tradizioni vocali di varie parti del mondo, dalle diplofonie di Tuva al canto a tenores della Sardegna. Ispirandosi a tradizioni antiche quanto ad altre più recenti, le loro esecuzioni arricchiscono i brani di armonizzazioni e virtuosismi che sorprendono l’ascoltatore e gli fanno scoprire percorsi sonori che non avrebbe mai immaginato e nei quali non avrebbe mai pensato di avventurarsi.
L’occasione di riascoltarli sarà anche quella di conoscere il meriale del quarto cd, intitolato “Yorare”, un 100% di musica belga che va dalle ballate epiche a canzoni umoristiche, richiami di pastori e melodie tipiche per cornamusa. Non mancheranno, comunque, brani del periodo natalizio, già presenti sul bellissimo cd “Astragu” del 2010.
ANTICHE FERROVIE CALABRO-LUCANE
Il gruppo Antiche Ferrovie Calabro-Lucane è nato nel 2009 su un progetto di Ettore Castagna, musicista e ricercatore nonché protagonista di precedenti importanti esperienze in ambito etno-acustico. Fondatore del gruppo Re Niliu per tutto il percorso di questa storica band(1979-2002).
In anni più recenti E.C. ha proposto il gruppo Nistanimera (2002-2008), un originale percorso sulla musica più usu anticu dei greci di Calabria e di Puglia.
In Antiche Ferrovie Calabro-Lucane i nuovi compagni di viaggio sono strumentisti e ricercatori di talento nel mondo etno-musicale meridionale: Domenico Micu Corapi (voce e chitarre), Giuseppe Ranieri continuatore di una vera e propria dinastia di leggendari suonatori a chiave delle Serre catanzaresi e Gianpiero Nitti, (autentico milanese di Matera) attento ripropositore del suono calabrese e lucano all’organetto.
Il gruppo che si fonda sulla suggestione del viaggio periferico, rurale, minore delle littorine, i trenini a scartamento ridotto delle ferrovie regionali Calabro-Lucane eseguendo un repertorio affascinante e poco conosciuto che è quello delle montagne al centro della Calabria: dallo Zomero, alle Serre, alla Sila.
Gli strumenti sono necessariamente quelli del mondo contadino e pastorale di quest’area: zampogna a chiave, ciaramella, lira, chitarra battente, rullante e grancassa. Il sound è antico, evocativo e contemporaneamente divertente e coinvolgente.
Un modo personale e speciale di guardare alle radici da parte di un gruppo di meridionali che vive e lavora nel nord Italia. E’ una condizione della contemporaneità che conferisce al gruppo una originale mescolanza fra tradizione, postmoderno, visceralità e ironia.
Ettore Castagna, u prohessora: lira, doppio flauto, zampogna a chiave
Domenico Corapi, Micu da Giojusa: voce, chitarra battente, chitarra acustica, rullante
Gianpiero Nitti, u nunnu: organetti, flauto armonico, cassa
Giuseppe Ranieri, Pìappi u pulici: zampogna a chiave, pipita (ciaramella), chitarra battente
FABIO TURCHETTI
Partendo dalle sue radici popolari italiane, Fabio fa nel suo concerto un viaggio immaginario dalla sua terra verso le Americhe. Suona le sue origini con alcuni omaggi a blues, jazz e musica latina
Fabio Turchetti, appena tornato dal Festival della fisarmonica di Aams NY in NJ (USA) e dal Festival” Accordionist from the world “in Bryant Park di New York di quest’anno, è un artista con sede a Londra che si esprime principalmente attraverso l’utilizzo del soffietto (fisarmonica diatonica e bandoneòn) e della voce.
Negli ultimi due anni ha suonato fra l’altro a: Manila (Festival filippino di jazz internazionale, 2013), San Diego (Carlsbad Teatro 2013) New York (Brooklyn Accordion Club, 2014), Londra (Guilford Accordion Club, 2014), Philadelphia (Liberty soffietto accordion Club 2014), Praga (Alternativa Festival 2015). Roma (Teatro in scatola 2015) Parigi (Petit theatre du bonheur 2015) e Berlino (Herman Schulz, 2015).
(nella foto in alto Giulio Venier)