Addio a Michele Fedele, i familiari doneranno gli organi
E’ stato dichiarato ufficialmente morto nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 6 febbraio, Michele Fedele, lo scialpinista di 41 anni di Ovaro, recuperato in gravissime condizioni dalla slavina che lo aveva travolto sabato scorso, sul gruppo del Canin.
La morte cerebrale dell’uomo era stata osservata intorno alle 12.15 di oggi, e sette ore dopo, al termine del periodo di osservazione, è stato dichiarato il decesso.
La famiglia di Fedele ha dato l’assenso alla donazione degli organi.
L’uomo (nella foto di Facebook in una delle sue amate uscite sugli sci) era stato ricoverato in terapia intensiva nel reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.
I sanitari sabato pomeriggio, all’arrivo in ospedale, lo avevano sottoposto alle procedure per riportare la temperatura corporea a valori normali. Lo scialpinista era stato estratto dalla slavina in stato di incoscienza e in ipotermia. Al suo capezzale si erano stretti i genitori, i familiari, i tanti amici e compagni di escursioni, tutti scossi per l’accaduto.
Michele Fedele era un grandissimo appassionato di sport e montagna, vissuti in moltissime declinazioni, dallo sci alla bici, dall’arrampicata al trekking. Solo poche ore prima aveva preso parte alla “Ski Krono Varmost”, la gara di sci alpinismo in notturna di Forni di Sopra. Una persona descritta dagli amici come solare, di grande compagnia e dalla simpatia contagiosa. Lascerà un vuoto incolmabile in tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Come fate a non criticare ufficialmente la sciacallata del Messaggero di ieri. Inventano anche quando la notizia non c’è. Però non potete mordervi fra di voi?