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Al Cinema David di Tolmezzo la proiezione del film “Custodi”

La tradizionale “Serata ecologica” che dal 2017 inaugura la stagione delle proiezioni al Cinema David di Tolmezzo è fissata per giovedì 3 ottobre. Alle ore 20.30 sarà presentato il film “Custodi” di Marco Rossitti, Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale alla 71a edizione del Trento Film Festival.

Quello del 3 ottobre sarà l’ultimo appuntamento, in Carnia, del ricco programma messo a punto dall’Arcicidiocesi di Udine per celebrare il “Tempo del Creato” 2024, l’annuale periodo dedicato alla riflessione comunitaria, alla preghiera ecumenica e all’azione per promuovere la cura della Casa comune dell’umanità, che va dalla “Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato” (1° settembre) alla festa di San Francesco d’Assisi (4 ottobre).

In precedenza, si sono svolti il concerto esperienziale sul tema “Sperare e agire con la Creazione” a Ravascletto, con la partecipazione della formatrice Aigam Maria Grazia De Paulis e dei bambini della Valcalda, e un confronto teologico con il parroco friulano Alessio Geretti e il religioso della Chiesa ortodossa di Udine padre Sergio Soroka, che insieme hanno commentato a Tolmezzo i documenti del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e l’esortazione apostolica “Laudate Deum” sulla crisi climatica.

Le proposte per il “Tempo del Creato” sono state realizzate grazie alla collaborazione fra il Servizio per l’Ecumenismo, il Dialogo interreligioso e le Sette, la Caritas e il Centro missionario della Chiesa friulana di Udine e le Parrocchie di Ravascletto e Tolmezzo, il Cinema David e i Beni collettivi della Carnia.

Al centro dell’attenzione, è stato l’appello di Papa Francesco a «sperare e agire con il Creato», prendendo coscienza che la salvaguardia del Creato è «questione, oltre che etica, eminentemente teologica», dal momento che «riguarda l’intreccio tra il mistero dell’uomo e quello di Dio».

Il film “Custodi”, che sarà proiettato ad ingresso libero alla presenza del regista, ha scandagliato il Friuli, dagli altopiani della Carnia ai Magredi, dalle vette delle Dolomiti pordenonesi alla laguna di Marano, e molte altre regioni del Nord Italia alla ricerca di storie di sconosciuti ma fondamentali custodi dei loro territori. 

«I luoghi appartengono a chi li “abita”, ovvero a chi ne ha cura e li sente essenziali alla propria identità – si legge nella presentazione predisposta per l’anteprima mondiale del film –. Nulla a che fare con la proprietà o il possesso: è costruire, difendere, custodire. I veri custodi li riconosci per la profonda padronanza del territorio nel quale vivono e lavorano, acquisita dapprima attraverso la lezione dei padri, poi con l’osservazione attenta, la dedizione, la fatica: una consapevolezza dei luoghi intagliata nel volto e nelle mani, scolpita nella memoria e nell’anima».