Al confine di Tarvisio allestiti i “corridoi” austriaci di controllo
Nella giornata di lunedì le autorità austriache hanno dato avvio alle operazioni edili di costruzione del cosiddetto corridoio di “controllo” dove saranno convogliati i veicoli in transito tra Italia e Austria attraverso il valico di Tarvisio, in ingresso dalla Penisola, come già annunciato nei giorni scorsi.
Il “cantiere” è stato aperto appena al di là del confine dell’Italia, in Austria, vicino al centro ministeriale interforze delle forze di polizia di Italia, Austria e Slovenia, a Torn Magler nel territorio austriaco, vicino a Coccau. È stato allestito un capannone e sono stati posati i blocchi di cemento che andranno a creare il “corridoio” che dovrà monitorare gli ingressi in Austria dei veicoli dall’Italia.
Si tratta di un centro adatto a ospitare circa 500 persone. Un vero e proprio hotspot, simile a quello che di cui si parla da tempo per la parte italiana, a Tarvisio, in località Coccau. Quest’ultimo, dopo un accordo con Autovie Venete Spa, che ne detiene la proprietà e che non si vuole intendere come un Cie, sarà in grado di ospitare, invece, 50 tra uomini e donne. “Ci prepariamo a gestire un’eventuale emergenza – hanno fatto sapere le autorità carinziane – che speriamo non ci sia. L’hotspot fino ad allora resterà inattivo”. Tra le ipotesi anche la realizzazione di un muro fisico tra Italia e Austria, se sarà necessario, lungo 2 km, che sarà costruito in Carinzia.