Al Sociale di Gemona una serata dedicata a Pier Paolo Pasolini
Sono passati quarantadue anni dalla tragica sera in cui Pier Paolo Pasolini fu barbaramente ucciso sul Lido di Ostia. In occasione dell’anniversario, giovedì 2 novembre, a partire dalle ore 21, la Cineteca del Friuli rende omaggio al poeta-regista presentando al Cinema Sociale di Gemona L’isola di Medea di Sergio Naitza, prodotto da Lagunamovies – Karel, e Non solo Medea, breve documentario di Fulvio Toffoli prodotto dalla Sede regionale della Rai.
“L’isola di Medea”, che ha debuttato un mese fa all’Athens International Film Festival, approda in prima nazionale in Italia con la duplice proiezione di Gemona e di Milano, dove giovedì sarà proiettato nella sala Azzurra di Palazzo Litta, nell’ambito della due giorni “Lezioni di creatività. Omaggio a Pier Paolo Pasolini”. In tv, dopo la messa in onda su Rai5 in occasione dei 40 anni dalla scomparsa di Maria Callas, il film sarà trasmesso il 3 dicembre su Rai3 nei programmi a diffusione regionale, alle 10.05 (replica 6 dicembre, Canale 103 dig. terrestre h 21.20). Il documentario si focalizza sullo straordinario incontro fra Pasolini e Maria Callas sul set di Medea, l’unica interpretazione della cantante per il grande schermo, e sul profondo legame personale e artistico che seguì. Medea fu girato nel 1969 fra Anzio, la Cappadocia e Grado, quest’ultimo anche luogo del cuore, dove Pasolini amava ritirarsi per scrivere e dove portò spesso la Callas.
Il racconto del loro rapporto speciale riaffiora dai ricordi e dagli aneddoti dei componenti la troupe e degli amici più cari. Fra loro, Ninetto Davoli, l’assistente della Callas Nadia Stancioff, il costumista Piero Tosi e l’allora aiuto Gabriella Pescucci (entrambi Premio Oscar, negli anni a venire), il direttore di produzione Fernando Franchi, l’atleta Giuseppe Gentile chiamato per il ruolo di Giasone e l’attrice Piera Degli Esposti che debuttò con Medea, alcune comparse reclutate a Grado, ma anche la scrittrice Dacia Maraini (che con Moravia, Pasolini e la Callas fece due viaggi in Africa), la figlia dell’amico Giuseppe Zigaina, Alessandra, e lo storico del cinema Roberto Chiesi, direttore del Centro Studi-Archivio Pasolini presso la Cineteca di Bologna. Ci sono infine le lettere che i due si scambiarono, colme di affetto e di confidenze, e che insieme ai disegni animati di Davide Toffolo arricchiscono e scandiscono la narrazione corale. Quello che emerge è un rapporto delicato – diverso dalla presunta love story che la stampa dell’epoca, attratta dal suo potenziale mediatico, dipinse, e che la stessa Callas vagheggiò – e un’intesa fra spiriti eletti maturata in un momento complicato, nella quale entrambi trovarono consolazione e nuova energia.
Il 2017 segna i quarant’anni dalla morte di Maria Callas, avvenuta solo due anni dopo la morte di Pasolini. A lei è dedicato Non solo Medea, in cui Fulvio Toffoli ricostruisce – attraverso una precisa e preziosa documentazione – la presenza della cantante in Friuli Venezia Giulia a partire dal 1948, quando fu al Puccini di Udine in una rappresentazione di Turandot, fino alla visita che fece a Casarsa alla madre dell’amico Pier Paolo durante una pausa di lavorazione di Medea, incontro di cui fu testimone il fotografo Elio Ciol. Fra gli altri interventi, quello del musicologo Rino Alessi, il curatore del museo teatrale Schmidl, Stefano Bianchi, e la storica dell’arte Francesca Agostinelli.