Alla Ciclovia Alpe Adria l’Oscar dell’Italian Green Road 2016
Con una “scelta unanime, e senza dubbi”, come annunciato dalla giuria, l’Italian Green Road Award edizione 2016, che può considerarsi l’Oscar del Cicloturismo Italiano, è stato assegnato oggi a Verona alla Ciclovia Alpe Adria Radweg (CAAR), con i suoi 183 chilometri dal valico di Coccau a Grado.
Parte meridionale in Friuli Venezia Giulia (identificata nelle mappe delle vie verdi come FVG 1) del percorso da Salisburgo, attraverso la Carinzia, all’Isola del Sole, per complessivi 425 chilometri, la Alpe Adria “ci collega all’Europa”, ha osservato il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani consegnando il riconoscimento alla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani.
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“Un percorso lungo una ferrovia dismessa di così tanto pregio”, ha ancora commentato Degani, “che quest’anno sarà completato e che rappresenta una parte tra le più importanti del Sistema FVG per la Mobilità ciclistica (la Rete delle Ciclovie d’Interesse Regionale / ReCIR, ndr) con i suoi dieci percorsi che si svilupperanno per più di 1.300 chilometri”, ha sottolineato Serracchiani.
Nata nell’ambito della Cooperazione transfrontaliera Italia-Austria 2007-2013, ha ricordato la presidente, “vogliamo che la Ciclovia Alpe Adria e ReCIR si coniughino con la Rete ciclabile centroeuropea e dunque con il network europeo EuroVelo e con il vicino Veneto”, andando così a creare anche un ampio sistema di vie verdi lungo tutta la costa adriatica, “per investire sempre di più in Friuli Venezia Giulia e in Italia nel prodotto bicicletta”.
Un mondo della bicicletta che si traduce oggi in “sport, turismo, economia, innovazione e salute”, ha indicato il sottosegretario Barbara Degani e che fa “girare” un fatturato dellabike-economy nazionale – è stato detto oggi all’inaugurazione della seconda edizione veronese di CosmoBike Show (che ha accolto le premiazioni dell’Italian Green Road) – attorno al miliardo e mezzo di euro.
In sede di presentazione della manifestazione, è stato aggiunto, ogni anno sono circa 500.000 i turisti, con una capacità di spesa medio-alta, che scelgono di muoversi nel nostro Paese sulle due ruote a pedali. Sul fronte delle ciclabili vocate al turismo, inoltre, viene stimato che ogni chilometro di tracciato generi annualmente un indotto che può arrivare ai 350.000,00 euro.
Occorre, quindi, che anche la Ciclovia Alpe Adria, in via di definizione in alcuni tratti, venga migliorata nei sui servizi al cicloturista, ha detto Serracchiani, segnalando come ad esempio nel 2017 si porrà mano ad alcune attenuazioni delle pendenze della FVG 1 nell’area di Pontebba, mentre non si può non ricordare il sevizio offerto al turista su due ruote dal treno MI.CO.TRA. (Miglioramento dei Collegamenti Transfrontalieri di trasporto pubblico), affidato alle Ferrovie Udine Cividale (FUC), da Udine a Villaco, in Carinzia.
Una Ciclovia Alpe Adria Radweg che oggi a Verona ha superato la concorrenza di analoghe proposte di Emilia-Romagna (seconda posizione con la Garda-Adriatico) e Lombardia (terzo posto, con la Valtellina Bike), nonché di Alto Adige (Brennero-Bolzano), Abruzzo (progetto Bike to Coast), Campania (la Via Silente nel Cilento) e Toscana (le Strade bianche nel Senese) e che già l’anno passato si era aggiudicato un premio prestigioso in Olanda, quando fu proclamata Miglior Ciclabile 2015 alla Fiera del Turismo attivo di Amsterdam.
E a conferma del progressivo successo turistico della FVG 1 vi sono i dati provenienti dai sensori posizionati sul Ponte di Muro (tra Pietratagliata e Dogna) e a Resiutta, che durante il ponte di Ferragosto (dal 13 al 15 agosto scorsi) quest’anno hanno fatto registrare 3.271 passaggi, contro i 1.866 del 2015 (+75,29 per cento).
Un successo di cui oggi a Verona ha dato atto anche la Medaglia d’Oro olimpica 2016 nell’Omnium su pista, Elia Viviani, il quale ha confessato (grazie alla fidanzata udinese) di percorrere spesso in bicicletta le strade del Friuli.
La FVG 1, da Coccau a Grado, è lunga 183 chilometri; presenta una larghezza media di tre metri e una pendenza media dello 0,4 per cento. La sua pavimentazione è prevalentemente in asfalto, mentre il 13 per cento è invece uno sterrato di buona qualità. Il riutilizzo degli sedimi ferroviari riguarda le tratte Tarvisio-Resiutta e Terzo di Aquileia-Belvedere di Aquileia. Tra l’anno in corso e il 2017 lavori e progettazioni insistono sui tronchi Resiutta-Moggio, Moggio-Carnia-Venzone, Ponte di Braulins-Osoppo-Buja e nell’area di Pontebba.