All’Ater gli alloggi demaniali abbandonati di Gemona
“Trentadue alloggi in via Villa, solo la metà dei quali occupati. Quattro appartamenti in via Armentaressa abbandonati da anni. A Gemona abbiamo una ventina di case vuote di proprietà demaniale, tra l’altro in parte già segnalate dall’amministrazione comunale. Se il Ministero non intende metterle a disposizione del personale dell’esercito ed effettuare i necessari investimenti di manutenzione, perché non vengono concesse gratuitamente, tramite una convenzione o cessione, all’Ater? Anziché costruire altre palazzine, sarebbe più logico recuperare gli immobili esistenti, prima che diventino ruderi fatiscenti”.
È la proposta che Roberto Revelant, consigliere regionale di Autonomia Responsabile, sottopone all’attenzione della giunta regionale.
Spiega Revelant: “In tutta Italia ci sono circa 3mila e 300 alloggi demaniali vuoti e caserme pericolanti. In Friuli Venezia Giulia, ne abbiamo circa un terzo. Al netto della posizione geopolitica del nostro territorio, è chiaro che, per la nostra Regione, e per l’Alto Friuli in particolare, si tratta di un’eredità pesante. Gli insediamenti militari hanno creato consistenti disagi in alcune zone, soprattutto in montagna: crollo del valore commerciale delle case confinanti, deterioramento del territorio, progressiva desertificazione di intere aree urbane. Lo Stato non può lavarsi le mani, passando la patata bollente alla Regione: ci sono strutture pericolanti, che necessitano di robusti interventi di messa in sicurezza e bonifica. Chiedo alla giunta di fare un censimento puntuale, individuare le aree riqualificabili e quelle in cui è necessario procedere con una demolizione, e chiedere allo Stato un contributo per gli interventi necessari. Non è pensabile che i paesi, già alle prese con problemi contingenti, vengano penalizzati ulteriormente dalla presenza di carcasse in avanzata fase di decomposizione”.
Chiude Revelant: “A Gemona, serve un accordo tra Ater e Ministero della Difesa per il passaggio degli immobili. I fabbricati di via Villa e via Armentaressa sono ancora recuperabili: se perdiamo altro tempo, diventeranno con il tempo solo ruderi da abbattere, quando invece basterebbe un intervento di riqualificazione. I cittadini hanno già pagato, con le loro tasse, la costruzione degli immobili. Impensabile chiedere un nuovo balzello e pagare 2 volte la stessa casa, tocca al Ministero trasferirle all’Ater e metterle a disposizione delle persone bisognose”.