Allerta meningite dopo la GMG in Polonia, due bus di ragazzi controllati a Udine
È scattato anche in Friuli l’allarme meningite dopo quanto capitato ad una 19enne romana di rientro dalla Polonia, dopo la Giornata Mondiale della Gioventù.
Un’allerta simile si è verificata ieri sera quando un bus di 50 giovani pellegrini del Lazio è stato “bloccato” al confine tra Italia e Austria, all’ex valico di Coccau, nel comune di Tarvisio. Una ragazza che era bordo, infatti, ha accusato i sintomi della patologia infettiva. La corriera è stata deviata quindi sull’ospedale di Udine dove la giovane è stata sottoposta a tutti i controlli. Tutto il gruppo è rimasto fermo nel capoluogo friulano nel caso gli esami sulla ragazza dessero esiti tali da far scattare la profilassi. Stamani le rassicurazioni, la ragazza non ha contratto la meningite. Per fortuna gli esami hanno dato esito negativo: non si tratta di meningite ma il personale sanitario ha comunque trattenuto la giovane al Santa Maria della Misericordi di Udine per accertamenti per la notte. Il resto dei suoi compagni di viaggio, invece, hanno assunto l’antibiotico per la profilassi e sono stati dimessi: sono in viaggio per Roma sani e salvi.
Il bus dei ragazzi di Treviso
Il comunicato diffuso ieri dalla Cei, che invitava a farsi visitare subito nel caso si avvertissero dei sintomi simili a quelli della meningite, e anche molte notizie non appropriate circolate sui social network, ha creato non poco allarmismo e paura tra i ragazzi e chi, in generale, stava rientrando da Cracovia in Italia nella serata di ieri, transitando per il Friuli. Così è successo che un pullman di giovani di Treviso che stava percorrendo la A23 Udine Tarvisio in direzione sud alla volta di casa, è uscito al casello e ha “puntato” sull’ospedale di Udine. A bordo c’era un ragazzo che, pur non avendo avuto contatti con la ragazza morta di meningite, stava male, e con lui anche alcuni altri suoi compagni di viaggio. Tutti sono stati accolti in Pronto Soccorso e sono stati eseguiti gli esami per escludere la contrazione della malattia; anche in questo caso non è stata rilevato contagio. Il ragazzo di Treviso è stato trattenuto in osservazione mentre gli altri, fatta la profilassi, sono stati dimessi e stanno tornando verso casa.