Alpini via da Tolmezzo, il caso in Consiglio regionale
“Prima il tribunale, poi la procura, ora anche la caserma Cantore ha i giorni contati. E l’assessore regionale alla montagna che fa? Nulla. È evidente che preferisce le sedi romane a quelle della Carnia”.
È questa l’accusa mossa da Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, che annuncia un’interrogazione “per chiedere conto alla presidente Serracchiani dell’annunciata chiusura della caserma Cantore di Tolmezzo, evento che crea forti ripercussioni sul tessuto sociale e sull’indotto economico di una montagna già fortemente penalizzata e a rischio spopolamento”.
Zilli chiede anche conto di quali azioni la presidente abbia fatto per lo sviluppo della montagna friulana.
“Cosa fa la presidente con delega alla montagna per l’Alto Friuli? Nulla. Anzi, fa peggio. È evidente ormai che è in essere un disegno ben definito per destrutturare le periferie a favore dei grandi centri. Magari ripopolandole con i profughi, visto che negli ambiti del Gemonese, Carnia e Val Canale sono previsti circa 250 prossimi arrivi”.
“Spero di sbagliarmi – dice Zilli – ma tanti indizi fanno un prova. Il totale disinteresse di Serracchiani per la l’Alto Friuli ormai è evidente: nulla è stato fatto per salvare il tribunale, la riforma sanitaria e il nuovo piano delle emergenze ha di fatto sancito la morte dell’ospedale di Gemona, la fusione di Carniacque con il Cafc ha scippato la Carnia di un suo patrimonio economico e identitario. Ora si somma l’inerzia nella vicenda della caserma Cantore, rappresentata anche dalla totale immobilità per il recupero e la valorizzazione di palazzo Linussio, allarmi più e più volte annunciati dal già assessore Bubisutti. Da qui alla fine della legislatura ci ritroveremo con una montagna a crescita zero”.