Ambulanza a Chiusaforte, per l’AAS n.3 nulla di anomalo se c’è la Croce Rossa
Al comunicato diffuso dal gruppo “Io voglio l’Ospedale a Gemona” in merito alla postazione del 118 attivata a Chiusaforte, che è risultato presidiato in alcune circostanze dalla Croce Rossa Italiana, ci sono le repliche dei diretti interessati:
Interpellato sulla questione, il presidente Cri Udine Sergio Meinero spiega: «Ci è stato richiesto un supporto di personale in alcune giornate, non ne conosciamo il motivo, ma è successo in modo saltuario».
Il direttore sanitario dell’Aas 3 Luca Lattuada, per quanto riguarda il mezzo sanitario dice: «Può essere capitato, ma non vedo il problema anche perché sia a San Daniele sia a Codroipo il personale della Cri copre allo stesso modo il servizio. Per quanto ci riguarda la simulazione sta funzionando bene e comunque il pronto soccorso di Gemona continua ad operare con lo stesso personale».
Ed anche sulla pagina di Facebook di Rsn News si è registrato il commento di un lettore, da quanto si comprende operatore della Croce Rossa, che ha voluto dire la sua sull’argomento e che noi riportiamo, quale contributo utile alla discussione:
“Più ambulanze del servizio 118 regionale sono affidate alla Croce Rossa, così come ad altri enti/croci (es. Sogit – Croce Verde), che forniscono ambulanze di ultima generazione e personale formato e costantemente aggiornato, per rispondere alle esigenze sanitarie dell’utenza, portando sul campo una qualità pari, se non in taluni casi maggiore, a quella fornita dalle ambulanze e/o dal personale dell’azienda ospedaliera. C’è da ricordare che in varie postazioni del 118 c’è una collaborazione fra azienda ospedaliera e Croci/enti, infatti può accadere che l’infermiere o il medico sia fornito dall’azienda ospedaliera, l’autista-soccorritore e l’ambulanza dalla Croce/ente.
Mi riservo di dire che questa affermazione “[…]Senza nulla da togliere alla professionalità delle equipes della Cri, ci si aspetterebbe però che questo servizio così importante per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, venisse gestito dal personale preparato per farlo, ossia da un’autista soccorritore e dall’infermiere esperto nelle emergenze extra-ospedaliere.” non può che averla fatta un imbecille!
Un imbecille che invito a recarsi in postazione 118 a Chiusaforte, quando vede parcheggiata al suo esterno l’ambulanza della Croce Rossa, bussare ed informare l’infermiere e l’autista-soccorritore, che ..nulla da togliere alla loro professionalità.. ma non li reputa all’altezza del servizio che stanno svolgendo.
Non solo l’imbecille tornerebbe a casa con una denuncia, ma in tribunale avrebbe l’occasione di veder chiarita la situazione, capendo che l’infermiere fornito dalla Croce Rossa non solo è esperto nelle emergenze extra-ospedaliere ma lo è da anni e che magari, nella sua carriera, ha anche lavorato per l’azienda ospedaliera in qualità di infermiere 118 – capirebbe anche che l’autista-soccorritore non è un vecchio cuoco delle mense ospedaliere, al quale anni fa hanno cambiato ruolo all’interno dell’azienda ospedaliera, ma un professionista dipendente o volontario che giornalmente svolge servizio di 118 anche presso altre postazioni.
Per concludere, vorrei chiedere: la gente non riesce ad arrivare da sola al perché per la gestione della postazione di Chiusaforte l’azienda ospedaliera ha chiesto aiuto alla Croce Rossa? Forse perché non c’era abbastanza personale per accollarsi in toto il mantenimento del servizio?”