Anche Gemona protagonista delle “Giornate FAI di Primavera”
Visite guidate al Museo della Pieve e Tesoro del Duomo, alla Fontana di Silans e al Lavatoio del Glemine (nella foto in alto), nonché a due luoghi inaccessibili durante il resto dell’anno: l’archivio storico della civica biblioteca Glemonense e il Sacello di San Michele.
Per il secondo anno consecutivo Gemona del Friuli ospiterà le “Giornate FAI di Primavera”. Sabato 25 e domenica 26 marzo i luoghi che fanno parte della vita dei gemonesi di tutti i giorni verranno raccontati dagli apprendisti ciceroni e si sveleranno ricchi di sorprese; altri luoghi invece si trasformeranno: da chiusi e invisibili, per due giorni diventeranno aperti a tutti.
“Questo importante appuntamento – dichiara il Capogruppo FAI di Gemona, Gabriele Zilli – giunto a livello nazionale alla 25^ edizione prevede oltre 1000 aperture in tutta Italia e prenderne parte ci fa sentire parte integrante della meravigliosa macchina del FAI. L’anno scorso l’iniziativa ha visto partecipare anche numerosi gemonesi che hanno scoperto e riscoperto angoli nascosti della nostra città. Ringrazio molto tutti i volontari che si sono resi disponibili per la realizzazione di questa edizione,in particolare il gruppo direttivo, che si è impegnato molto, specialmente in questi ultimi giorni e l’ISIS Magrini-Marchetti per averci messo a disposizione gli “Apprendisti Ciceroni” che accompagneranno il pubblico nelle visite.”
Un’occasione unica per condividere la bellezza del territorio gemonese, con visite guidate che si svolgeranno dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.
I beni aperti per l’edizione 2017 saranno:
• Il Museo della Pieve e il Tesoro del Duomo, con sede nel trecentesco complesso della canonica vecchia. In mostra preziose opere di pittori e scultori locali, acquistati dalla Basilica del Santo di Padova a metà del 1300, nonché opere dell’oreficeria friulana datate XV secolo: reliquiari di argento dorato, cristalli, smalti e una croce astile assegnabili alla bottega di Nicolò Lionello.
• I Lavatoi del Glemine, struttura storica di metà Cinquecento, utilizzata come lavatoio pubblico fino quasi alla metà del Novecento. Che racconta la vita dei gemonesi nei secoli e l’importanza di avere a disposizione l’acqua per le attività giornaliere che ora ci sembrano scontate,
• La Civica Biblioteca Glemonense, fondata nel 1885 per volontà di Valentino Baldissera che le conferì il suo patrimonio librario. L’archivio antico raccoglie serie archivistiche sostanzialmente integre a partire dal XIV secolo. Visite su prenotazione sino ad esaurimento posti: 25 e 26 marzo, ore 11:00 e ore 15:00. Per prenotazioni: gruppofai.gemona@fondoambiente.it – 0432 981441
• Il Sacello di San Michele, sito sotto le sacrestie del Duomo. I locali, i cui affreschi si attribuiscono al XIV sec., funsero per secoli da camera ardente. La doppia titolazione del sacello potrebbe fare riferimento però a precedenti e più antiche funzioni dei locali, quali quelle di un battistero e/o di un luogo di culto dei primi Longobardi. Tutte le visite sono a contributo libero e sarà possibile iscriversi al FAI in ciascun bene aperto.
“Siamo felici di ospitare anche quest’anno le giornate di primavera del FAI – dice l’assessore alla cultura Marina Londero – l’anno scorso hanno riscontrato molto interesse portando a Gemona migliaia di visitatori dalla nostra regione, ma anche dal vicino Veneto. Nel 2016 è stata l’occasione per ricordare il 40° del terremoto e come la nostra città sia stata ricostruita e permetta tutt’ora di mostrarsi nel suo splendore storico-artistico ai visitatori di oggi. Ringrazio il Gruppo FAI di Gemona che si è costituito lo scorso anno dopo l’esperienza positiva delle scorse Giornate di Primavera, per essersi fatto promotore sul nostro territorio di questo importante evento nazionale.”