Anche giovani di Tolmezzo, San Daniele e Ragogna nel progetto YOUpalTUBO
“Il progetto ‘YOUpalTUBO’ è un’iniziativa molto utile per diffondere la lingua friulana nelle giovani generazioni e mi complimento con Arlef per come è stata strutturata e soprattutto per il target a cui si rivolge: per salvaguardare la lingua friulana occorre diversificare i mezzi ed è bene trovare canali che non hanno confini territoriali”
Lo ha affermato l’assessore regionale alle Lingue minoritarie e corregionali all’estero Pierpaolo Roberti alla presentazione in Regione del progetto che coinvolge una “squadra” di otto youtubers protagonisti di una serie di video.
Nei mesi scorsi l’ARLeF – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane ha lanciato in rete una “call” con l’obiettivo di trovare ragazzi che avessero voglia di raccontarsi e condividere i propri interessi, in friulano, ma non solo. Ne è nata una piccola squadra di otto youtubers, tra i 20 e i 28 anni: Lucia Bello, Federico Benedet, Davide Bucchieri, Mattia Cantarutti, Francesco Colombino, Federico Iob, Diego Scarsini, Fabio Valvason.
Si tratta di un gruppo eterogeneo per capacità linguistica (non tutti, volutamente, sanno il friulano alla perfezione), età, passioni, impiego e luogo di provenienza (Fanna, Tolmezzo, Ragogna, Basiliano, Udine, Rizzolo, San Daniele del Friuli), ma che presto si è ben amalgamato ed è stato capace di creare format divertenti per affrontare i temi più diversi.
Fabio Valvason ritiene questa esperienza «un nuovo inizio per tenerci stretta la nostra cultura e soprattutto mostrare anche agli altri quanto è importante». Dello stesso avviso anche Mattia Cantarutti e Federico Iob, nonostante non siano «i migliori a parlare friulano, l’abbiamo sempre ritenuta una lingua “di casa” ed è quindi molto importante riuscire a darle il giusto valore». Anche secondo Diego Scarsini «il friulano è un patrimonio, capirlo un onore e saperlo parlare una fortuna, che bisogna condividere». Soprattutto se si pensa che a farlo sono dei giovani, ovvero il «il futuro. Il friulano, infatti, ha bisogno (anche) dei giovani». Per Davide Buccheri si tratta di «un’esperienza stimolante, dinamica e capace di unire tradizione e innovazione», ma anche «una bella opportunità per mostrare le bellezze e le diversità del Friuli e della nostra lingua», come ha ricordato Lucia Bello. Un’iniziativa supportata anche dall’aiuto di professionisti che «permette di avere un prodotto qualitativamente elevato», ha precisato Federico Benedet, non nuovo a questo tipo di attività. In chiusura Francesco Colombino ha detto di sapere «fin da subito che sarebbe stato un progetto importante e divertente, soprattutto per i compagni che ho trovato. Ad ogni modo, è sempre bello raccontare il proprio territorio, qualunque sia l’argomento, ma è ancor più interessante farlo in lingua friulana».
L’Arlef con questo progetto, come ha sottolineato dal presidente Eros Cisilino, nel quadro del “Piano generale di politica linguistica per la lingua friulana 2021-25″ rende ancora più articolato il percorso di coinvolgimento dei nativi digitali”.
“Penso ai ragazzi – ha aggiunto Roberti – che sono all’estero, che hanno sentito parlare in friulano per esempio i nonni ma che nel passaggio generazionale non lo hanno ancora praticato e sono però desiderosi e interessati a riprenderlo, aggiornarlo, usarlo in argomenti vicini al loro sentire: trovo quindi molto appropriata la scelta di rendere protagonisti anche ragazzi che non padroneggiano perfettamente il friulano, perché questo potrà facilitare in molti l’immedesimazione e quindi la voglia di iniziare a parlarlo senza problemi: attraverso questo canale i ragazzi potranno informarsi e informare, imparare e insegnare, prendere o dare ispirazione, ciascuno con il proprio e personale stile”.
Roberti ha indicato la collaborazione con l’Ente Friuli nel mondo – presente alla conferenza stampa il presidente Loris Basso – come molto importante “affinché il canale venga diffuso tra le giovani generazioni di friulani all’estero”.
(nella foto da sinistra Roberti, Cantarutti, Iob, Buccheri, Benedet e Cisilino)